Tutti speravano nella vittoria contro il Frosinone, la squadra di mister Stellone è molto competitiva ma la Lazio avrebbe potuto giocare meglio. I ragazzi di Pioli peccano di un po’ di superficialità in campo, troppo spesso le loro mosse sono scontate e prevedibili, nel gioco ci vorrebbe un’ondata di novità e un po’ di grinta in più. L’obiettivo Europa League è ancora raggiungibile ma i risultati in serie A scarseggiano. Ieri sera, dopo la partita, i giocatori biancocelesti e il mister hanno esternato il proprio rammarico riguardo la partita giocata e il misero risultato ottenuto.
C’è molto dispiacere anche nelle parole di chi ha collezionato 111 presenze e 2 reti in maglia biancoceleste prima di intraprendere la propria carriera da allenatore, l’ex centrocampista della Lazio Cristian Brocchi è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 per analizzare il match di ieri al Matusa: “Io non ho visto tutta la partita. Il Frosinone stava lottando per salvarsi ed era chiaro il suo modo di giocare, la Lazio doveva assolutamente vincere. Rimanere a secco di gol è stato davvero un peccato. Avere uno zoccolo duro di titolari è molto importante, dà sicurezza e il gioco viene meglio. Riesci a trovare soluzioni diverse, per cui gli infortuni hanno il loro peso. Per caratteristiche dei giocatori si cerca troppo di affidare tutto agli attaccanti esterni della Lazio e si rischia di diventare prevedibili. Non ci si può sempre affidare a Candreva o Anderson e sperare che loro si inventino qualcosa”.
Sul suo amico Matri: “Siamo amici da tantissimi anni, siamo tanto legati. Abbiamo condiviso tanti momenti e ci vogliamo bene. L’umiltà è la sua qualità più grande che lo ha portato dov’è”.
Lazio: “In ogni squadra è importante il giusto mix tra giovani e ‘vecchi’. E la Lazio ce l’ha. Il pareggio vale relativamente. Purtroppo questa stagione sta avendo troppi alti e bassi. La speranza è che un appuntamento come quello dell’Europa possa essere un grande stimolo per arrivare fino in fondo. È comunque un obiettivo prestigioso”.
La differenza tra il rendimento della squadra in Europa League e il rendimento in Serie A: “A volte in Europa è più semplice giocare però non trovi squadre che si chiudono e ti aspettano come accade in campionato”.
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