Una parata che vale un gol, una prodezza per continuare a volare in Europa. Non poteva immaginare debutto migliore Etrit Berisha, che grazie alla sua reattività ha regalato i tre punti alla Lazio contro l’Apollon Limassol. “Ho ricevuto tantissimi messaggi dopo la partita – ha dichiarato l’ex Kalmar ai microfoni di Panorama Sport – ma il più bello di tutti è stato quello di De Biasi. Lui non è il tipo che si complimenta con i giocatori, per me ha fatto un’eccezione e mi ha fatto enormemente piacere”. Di seguito l’intervista integrale rilasciata dal numero uno capitolino all’indomani del successo europeo.
Cosa vuol dire giocare una partita con la Lazio? “È fantastico. Sono contento della mia prestazione, ma soprattutto della vittoria perché la squadra veniva da un periodo non buono”.
C’è qualcosa che ti ha sorpreso? “Dal punto di vista del gioco niente in particolare. Naturalmente avrei voluto giocare la prima partita in uno stadio pieno. Non abbiamo avuto il sostegno dei tifosi per diversi motivi, di cui non voglio parlare ai media”.
Dopo la partita invece cosa ti ha colpito? “La reazione delle persone e dei media. In questi momenti si capisce subito la differenza tra un club piccolo e una squadra come la Lazio”.
Come valuti la tua prestazione? “Ho fatto una buona gara”.
Com’è il tuo rapporto con gli altri albanesi della Lazio? “Molto buono. Tare è il direttore sportivo, per cui non ho un contatto diretto con lui. Con Lorik (Cana, ndr) trascorro la maggior parte del tempo. Lui mi ha aiutato ad ambientarmi velocemente, mi ha reso tutto più semplice”.
E con Strakosha? “Ci alleniamo insieme ogni giorno e abbiamo un ottimo rapporto. È un piacere lavorare con lui, perché ha enormi potenzialità. Vi dico che Strakosha è un vero talento e mi piace molto come persona. È molto maturo per l’età che ha”.
In Svezia sei stato eletto come il portiere dell’anno, mentre alla Lazio hai aspettato tre mesi prima di esordire. Hai sofferto per questa attesa? “Niente affatto. Sono in club prestigioso e sono orgoglioso di far parte di una grande squadra composta da giocatori di livello. La panchina non è un problema per me. Sapevo fin dall’inizio che se avessi firmato con la Lazio, avrei trovato uno tra i portieri più forti d’Europa, Marchetti. Nessuna sorpresa, ma sono pronto a giocare tutte le mie chance in futuro. È anche un incentivo per me, perché per competere con un portiere come Marchetti serve tanta qualità. Mi impegnerò al massimo per migliorare e guadagnare più spazio. Il futuro non è noto mai a nessuno”.
Quant’è diversa la preparazione dei portieri rispetto a quella che facevi al Kalmar ? “Molte cose sono diverse. Gli allenatori dei portieri qui sono molto più preparati e molto più ambiziosi rispetto a quelli del Kalmar”.
I media italiani hanno criticato duramente Lorik Cana per l’errore che ha causato il gol dell’Apollon Limassol. Credi sia stata solo colpa sua? “I media cercano sempre di trovare un colpevole (ride, ndr). Tuttavia, la responsabilità è di tutta la squadra e non solo di Cana. Lorik ha fatto una partita molto buona e si è sacrificato molto, soprattutto nel secondo tempo. Sul gol che abbiamo preso la responsabilità è di tutti, perché ci siamo rilassati dopo i due gol segnati”.
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