E’ calato il sipario. Dove eravamo rimasti? Ah, sì, a quei banditi del fondo inglese, gli schiavisti che tenevano imprigionato Felipe Anderson impedendo al giovane talento di sbarcare alla Lazio. Gli stessi “banditi” che Lotito voleva denunciare alla Fifa, all’Uefa e forse anche all’Onu, ma con i quali poi dopo qualche settimana banchettava in Sicilia ospite di Pulvirenti. Questa volta, i banditi sono gli agenti di Burak Yilmaz, quelli che hanno fatto saltare un trasferimento “già fatto”, altrimenti… E il bello, è che qualcuno ancora abboccherà. Il bello è che qualcuno ancora reggerà il gioco a Lotito e a Tare. Il bello è che dopo aver abbaiato per qualche giorno sui forum o su Facebook i laziali sbolliranno la rabbia e dimenticheranno tutto, pronti a ricaricare le batteria in vista della nuova fiera delle illusioni che scatterà solo tra quattro mesi, appena 120 giorni. Il bello è che tra qualche giorno partirà l’ennesimo appello di stringersi intorno alla squadra per non dare alibi a nessuno. Il bello, è che questo loop va avanti da quasi nove anni e che oggi, 2 settembre del 2013, c’è ancora qualcuno sorpreso per questo epilogo, qualcuno che si sente tradito. Come se l’ultimo atto di oggi fossi l’eccezione e non la regola.
Non ho rabbia da scaricare in queste righe, non ho veleno da usare al posto dell’inchiostro, perché non servirebbe a nulla, perché questo copione lo conosco a memoria e non avevo bisogno della replica di oggi per avere la conferma di quello che penso di Lotito e di come gestisce la Lazio. Ma io non lo dico e non lo scrivo oggi, come quelli che ora cavalcano l’onda del malcontento ma fino a pochi giorni fa parlavano e scrivevano di un mercato QUASI PERFETTO. Io lo dicevo e lo scrivevo a giugno, quando il successo in Coppa Italia aveva avuto l’effetto di un colpo di spugno su tutto, quando qualcuno cominciava addirittura a sostenere che Lotito era forse addirittura meglio di Cragnotti. Oggi è troppo facile, soprattutto per chi gli ha retto il gioco, a chi pende dalle labbra di Tare, a chi tra qualche settimana dimenticherà tutto, come sempre.
Abbiamo avuto quasi 100 giorni per fare tre semplici cose, per tappare le tre falle più evidenti di un organico buono che aveva bisogno solo di innesti di qualità per provare a fare il salto definitivo. Servivano come il pane un vice-Klose e un difensore centrale: sono arrivati due centrocampisti, uno dei quali per giunta rotto, costati circa 16 milioni di euro, anche se pagabili con comode rate. Ci si è vantati per settimane di esser stati gli unici a non cedere pezzi pregiati, anzi, di esser stati quelli che hanno speso di più sul mercato, come se fosse un vanto collezionare figurine invece che giocatori. Serviva un attaccante vero, invece rispetto all’organico con cui siamo partiti un anno fa di attaccanti ne abbiamo persi quattro: oltre a Zarate e Rocchi, anche Kozak e Rozzi. Non che mi metta a piangere o tantomeno a strapparmi i capelli per la partenza di questi quattro, ma mi chiedo come si possa pensare di affrontare una stagione con il solo Klose come attaccante in grado di segnare più di 10 gol e con l’unica alternativa che risponde al nome di Floccari, un giocatore che anche in questa sessione di mercato abbiamo cercato di cedere in tutti i modi. Mi chiedo. Dove sono finiti quei 13-15 milioni di euro che secondo qualcuno erano stati messi sul tavolo per strappare il sì del Galatasaray per Yilmaz, ai quali si sono aggiunti oggi anche i 7,5 milioni di euro versati dall’Aston Villa per assicurarsi a titolo definitivo le prestazioni di Kozak? Mi chiedo come sia possibile che una società degna di questo nome non si preoccupi di battere una pista parallela, di assicurarsi un’alternativa nel caso in cui qualcosa andasse storto nella trattativa principale. Salta Yilmaz, mi presento comunque con un altro grande attaccante, getto le basi per prendere comunque almeno Quagliarella, che ha voglia di giocare per convincere Prandelli a riservargli un posto per la spedizione azzurra che a giugno volerà in Brasile per il Mondiale. oppure potevi preparare il terreno per prendere Matavz dal PSV Eindhoven, avendo i soldi… Invece no, si fa finta di provare a prendere Quagliarella in extremis, come si fece finta di prendere Nilmar un paio d’anni fa dopo che stranamente era saltato Honda per il quale erano stati stanziati (sarà una coincidenza) i soliti 14 milioni di euro. Oppure si poteva scegliere di non prendere un attaccante e di puntare tutto su un grande difensore investendo in quel ruolo il tesoretto, vero o presunto. Invece nulla. E proveranno a convincervi che loro hanno fatto il massimo, anzi, anche di più, e che la colpa è tutta degli agenti di Yilmaz. Nel giorno in cui Kakà si abbassa lo stipendio da 10 a 4 milioni di euro pur di tornare a giocare e di lasciare Madrid, vi sembra credibile che Yilmaz sia saltato per una questione di provvigioni, dopo che il giocatore aveva detto in tutti i modi che voleva lasciare il Galatasaray? Abbiamo regalato 1,3 milioni di euro all’anno per anni a Makinwa, abbiamo pagato lo scorso anno quasi 14 milioni di euro d’ingaggi a giocatori mai scesi in campo o confinati tra i fuori rosa, abbiamo versato per anni 3 milioni di euro all’anno di commissioni all’entourage di Zarate sul conto londinese della Pluriel Limited e ci volete convincere che Yilmaz è saltato per una questione di commissioni? Il Sunderland di paolo Di Canio è riuscito a prendere Borini e noi non siamo riusciti a prendere uno straccio di attaccante?
Vabbé, ma in fin dei conti che problema c’è? Abbiamo preso Perea, uno che fa la riserva nella Colombia Under 20 e che secondo qualcuno sarebbe già pronto per fare il titolare nella Lazio, magari il vice-Klose. Ma come, non è pronto Keita ed è pronto Perea? Le cose sono due: o Lotito e Tare sono dei veri fenomeni e tutti gli altri non capiscono nulla, oppure tira aria di presa per i fondelli. Anzi, per chiamare le cose con il loro vero nome, tira aria di presa per il culo.
Ma non ci sono problemi. Oltre a Klose e Floccari, possiamoo sempre provare a rispolverare il mitico Alfaro, quello che non siamo riusciti a piazzare anche alla Reggina. Anzi, ideona, si potrebbe sempre reintegrare Sculli, tanto lo paghiamo comunque. No, non è uno scherzo, ci stanno pensando e lo faranno. E poco importa se sta una decina di chili sopra il peso forma e non si allena da mesi anche se sta sul libro paga della Lazio, abbiamo tempo per aspettarlo, come stiamo aspettando anche Anderson, come abbiamo aspettato 5 anni Ederson, salvo poi metterlo da parte una volta che abbiamo messo sotto contratto. Perché in casa Lazio nulla è lasciato al caso, tutto è studiato a tavolino e concordato con lo staff tecnico. Così dicono. Ma avrei pagato qualsiasi per essere per un giorno l’amico invisibile di Vlado Petkovic, per sentire dal vivo le sue reazioni al fallimento dell’affare-Yilmaz e alla conclusione del mercato che gli ha portato un vice-Marchetti (che comunque avevamo) al posto di un vice-Klose. Dettagli trascurabili. E il colmo, sarebbe quello di arrivare a rimpiangere addirittura Libor Kozak, uno dei giocatori più insultati (per i gol sbagliati) nella storia della Lazio. Ecco, questo sarebbe il colmo, ma forse il degno epilogo di questa ennesima farsa. Forza Lazio e… To be continued…
STEFANO GRECO
Resta Aggiornato con il nostro Canale WhatsApp! Ricordiamo che il canale è protetto da Privacy ed il tuo numero non è visibile a nessuno!Iscriviti Subito cliccando qui sul canale di Since1900