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Caso Bakayoko, un calcio ormai giocato da ragazzini viziati e senza rispetto
Bakayoko un vaffa che fa infuriare tifosi e Gattuso
Nella giornata di ieri si è disputato il posticipo Milan-Bologna dove i rossoneri si sono imposti per 2 reti ad 1. Il match giocato lascia spazio a quello non giocato sulle testate giornalistiche. Ancora una volta il protagonista è Bakayoko che fa infuriare tifosi, allenatori e tutti coloro che lottano per un pallone mettendo gratitudine, passione, grinta e rispetto. Proprio quest’ ultimo manca al Francese scatenando l’ira di Rino Gattuso.
La goccia che fa traboccare il vaso è un Vaffanculo diretto proprio all’allenatore durante il match dove l’allenatore aveva chiesto al giocatore di scaldarsi per sostituire Biglia. Stando alla versione di RInghio il giocatore si sarebbe rifiutato mancando anche di rispetto verbalmente.
Le parole di Gattuso:
Anche io ho mandato a quel paese parecchi allenatori, ma poi finiva là. In questo momento la cosa più importante è il Milan, non queste cose. Non bisogna mancare di rispetto alla maglia e al gruppo, più che a me. Ci sta un “vaffa” poi però quando siamo a quattrocchi in una stanzina vediamo. La voglio chiudere qua, ne parleremo nello spogliatoio nella mia lingua, che qui in tv e con i giornalisti non posso usare: sono affari nostri”
La replica su Twitter del giocatore
“Sono diverse settimane che sui media si parla di me, io ho deciso di non dire niente e di continuare a lavorare. Tuttavia, ciò che è accaduto stasera e le interpretazioni che vengono date mi obbligano a reagire immediatamente, perché non accetto che mi si faccia passare per un giocatore che si rifiuta di entrare in campo quando il suo allenatore glielo chiede, e che non ha rispetto per il suo club e i suoi compagni di squadra. Partivo in panchina, ma ero pronto a dare il 200% anche se avessi giocato soltanto 5 minuti. Quando Biglia si è fatto male mi è stato detto di cominciare a prepararmi per il cambio. E così ho fatto, mi sono preparato subito e mi sono scaldato per 2/3 minuti al massimo. Successivamente sono stato richiamato in panchina: questo è avvenuto tra il 23’ e il 26’ minuto del primo tempo. Quando sono tornato a sedermi in panchina, l’allenatore si è rivolto a me con dei termini che non mi aspettavo, io non ho fatto altro che ripetere le sue parole. Niente di più. Che le cose siano chiare: non mi sono mai rifiutato di entrare o di andarmi a scaldare. Le immagini parlano chiaramente”.
Nella settimana passata sempre per causa sua tutto il gruppo è stato messo in punizione per un ritardo di oltre un’ora nell’allenamento con la squadra.
Aggiungendo anche il gestaccio con la Maglia di Acerbi ancora una volta si cerca l’alibi del razzismo o di una testa calda dove anche il peggior Balotelli lo può rimproverare?
A meno che tu sia un alieno o un Messi sempre in forma, il calcio moderno ormai è pieno di ragazzini che mancano di rispetto, passione, voglia di lottare, migliorarsi ma sopratutto l’umiltà!
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