L’avvocato Gianluca Mignogna, il condottiero della petizione per lo scudetto della Lazio nel 1915, è intervenuto ai microfoni di Radio Olympia affrontando i temi caldi del caso Zarate, della ripresa del campionato e della petizione per l’assegnazione dello scudetto 1915.

Serie A e FIGC

«E’ stata una piacevole conferma vedere come il presidente della FIGC, in questa tempesta di contrasti interni, abbia saputo tenere la barra dritta e coadiuvato da alcuni presidenti, compreso quello della Lazio, sia riuscito a far riprendere un campionato che sembrava difficile far ripartire. Ora il dubbio è capire se la Serie A, vista la norma attuale sulla quarantena, possa andare avanti. E’ il grande dilemma a cui tutti stanno pensando, bisogna capire se la regola sarà cambiata in corsa. Come Comitato Consumatori Lazio credo che abbiamo dato un buon contributo al dibattito per la ripartenza. Raccogliere mille firme in venti giorni non era scontato, e comunque siamo pronti ad intraprendere altre iniziative se dovesse essere necessario. Il comportamento del virus influenzerà nei prossimi mesi le decisioni: mi chiedo come si comporteranno tutte quelle persone che si sono battute per non far ripartire il campionato se, con i debiti scongiuri, ci dovesse essere una seconda ondata dell’epidemia in autunno. Si faranno avanti per cercare di fermare anche la prossima stagione? Il punto è che senza vaccino non ci sono certezze e provare a ripartire in sicurezza era l’unica scelta».

Il Caso Zarate e le Iene

«Riguardo al caso Iene-Lotito credo che innanzitutto si tratti di fatti che sono già andati in prescrizione. Vedremo il servizio che sarà mandato in onda stasera, se sarà quello girato su tutti i social sono cose che non stanno più in piedi a livello prescrizionale. Questo si aggiunge al quadro di una serie di false notizie uscite negli ultimi tempi, da Strakosha che avrebbe contratto il covid-19 alle partitelle anticipate di Formello, che testimoniano quanto la Lazio dia fastidio alle alte sfere, soprattutto a quelle persone che da anni occupano posizioni di potere e che vivono in un quadro che la Lazio, crescendo ancora, potrebbe stravolgere. A volte mi chiedo se Lotito sarebbe così attaccato se fosse il presidente di un’altra squadra: io credo proprio di no, l’obiettivo ultimo degli attacchi è sempre la Lazio, non bisogna mai dimenticarlo. Si parla solo di Lazio, quando ciò che ha detto Gasperini sulla sua positività al covid-19 dovrebbe far aprire immediatamente un’inchiesta. Chi si è battuto con tutte le sue forze per far sospendere il campionato ha chiuso un occhio sulle Coppe Europee, con le squadre italiane e spagnole che si sono affrontate proprio nel periodo iniziale dell’emergenza sanitaria e Valencia-Atalanta che tra andata e ritorno sembrerebbe esser stata responsabile di moltissimi contagi. Purtroppo questa è una nazione in cui chiunque si sente in diritto di dire cose in maniera strumentale, c’è una forza mediatica al Nord che a Roma non si riesce a controbilanciare».

Lo scudetto del 1915

«Mi spiace perché a causa del covid-19 si è spenta un’attenzione mediatica fortissima che si era accesa sullo Scudetto del 1915, con grande rilievo per la vicenda anche a livello internazionale, con tanti articoli e approfondimenti dedicati da giornali, televisioni e siti di tutto il mondo. La pandemia ha preso il sopravvento su tutto, ma la documentazione è lì, a breve sarà ulteriormente integrata e sono convinto che con l’appoggio compatto del popolo laziale riusciremo a portare fino in fondo questa rivendicazione».



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