Un dato storico importante, che oggi è ancor più carico di significato
Da sempre, la tifoseria organizzata è un’entità particolarmente distinta e lontana dal concetto di semplice supporter; le curve, dove nascono e, seppur con mille difficoltà, sopravvivono ultras, bandas bravas e in passato hooligans, sono un luogo in cui ideali e modi di intendere il calcio sono radicalmente diversi dal resto dei settori dell’impianto. Come se si instaurasse una barriera etica, sociologica e tribale. È uno dei motivi per cui, negli ultimi anni, il gemellaggio tra Lazio e Inter è sopravvissuto, resistendo alle manie social di dissoluzione e inimicizia tra le due fazioni in questione.
Tra la compagine romana biancoceleste e quella nerazzurra meneghina, il rapporto prima di stima reciproca, poi di amicizia sentita, nasce negli anni in cui tra Roma e Milano c’era forte rivalità campanilistica (sfociata anche in episodi gravissimi, come la dipartita del giovane Antonio De Falchi), sebbene parliamo da un lato di una Capitale, dall’altro di un nevralgico centro finanziario e industriale, liddove del campanilismo non dovrebbe, almeno in teoria, esserci minimamente traccia. Dunque, un gemellaggio che delle convenzioni, dei giudizi superficiali e dei chiacchiericci se n’è sempre altamente fregato. Anzi, col passare del tempo si è ampiamente rinsaldato.
Lazio e Inter si scontrano ai vertici della classifica in molte occasioni, l’Inter è una delle potenti del nostro calcio e, come nella maggior parte dei casi, ha tantissimo seguito e i tifosi che popolano gli spalti e le pagine virtuali sono di svariata estrazione sociale e provenienza geografica. Succede così che il tifoso medio, ignaro delle logiche di curva che, condivisibili o meno, hanno una loro coerenza, cominci ad invocare lo scioglimento di una trentennale amicizia per le provocazioni di calciatori o per sgarbi societari. È accaduto in passato che due tifoserie rompessero per simili accadimenti, certo. Ma, per maggiori approfondimenti, vedere l’altra sponda del Tevere (episodio Roma – Napoli, gesto dell’ombrello del napoletano Bagni). Lazio e Inter hanno due Curve legate profondamente, le quali vedono nei compianti tifosi altrui l’occasione per esprimere vicinanza e solidarietà.
Checché ne dicano, nonostante il 5 maggio e gli opinabili “OH nooo”, un gemellaggio simile non può che suscitare orgoglio da parte delle due tifoserie. Domani sera, come sempre, vinca il migliore.
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