Arturo Diaconale, portavoce della S.S. Lazio è intervenuto per spegnere l’incendio sul caso Inzaghi-Anderson. Ecco la verità

“Siamo ancora arrabbiati per domenica ma c’è la voglia di riscattarci rapidamente. Credo che sabato ci sia una grande partita, sono convinto che la Lazio la onorerà al massimo anche perché da qui a sabato tutte quelle pseudo tensioni su cui si è tanto favoleggiato in queste ore saranno state superate e non ci sarà più ragione di discussione.

Un confronto civile e naturale, al termine di una partita sfortunata come quella con il Genoa, avvenuto dentro lo spogliato è stato un po’ caricato, romanzato e trasformato in una rissa che non c’è mai stata. Era giusto che l’allenatore esprimesse il proprio rammarico per l’andamento della partita e indicasse quelle che erano state le carenze. Parlare di scontro quasi fisico è un’esagerazione che tengo assolutamente a smentire.

Se non ci fossero questi chiarimenti, soprattutto dopo partite finite male, sarebbe da preoccuparsi perché vorrebbe dire che non c’è reazione ma assuefazione al peggio, invece è un segno di vitalità e di attaccamento alla squadra e ai colori.

Tutto quanto va ricondotto nei termini reali che non sono termini drammatici, non sono da scontro epocale tra l’allenatore e Felipe Anderson ma che rientrano nelle logiche di spogliatoio. Giustamente Inzaghi ha espresso il proprio rammarico ma l’allenatore questo deve fare, se avesse fatto altrimenti non avrebbe fatto il suo mestiere ma siccome Inzaghi il suo mestiere lo conosce benissimo e lo svolge al meglio, ha fatto quello che doveva fare. Allo stesso tempo c’è stato un errore da parte dell’intera squadra che non ha saputo reagire adeguatamente al gioco del Genoa e adesso si deve recuperare.

Bisogna sempre intenderci sulle cose e prenderle con le giuste proporzioni, il confronto è una cosa, lo scontro fisico è un’altra: non c’è stato scontro fisico ma un confronto dialettico. Niente di drammatico e niente di irreparabile e niente che non sia stato già ricomposto. Il segno dato da Inzaghi che ha concesso un giorno libero è un gesto di distensione per favorire appunto il recupero di quel clima di unità che ha caratterizzato la squadra per tutta la prima parte del campionato. Certo il risulto venuto così che ha dispiaciuto tutti, il dispiacere si manifesta in mille modi ma non certo con le mani alzate.

Il chiarimento riguarda la società che è assolutamente fiduciosa nei suoi giocatori, nel suo allenatore e anche negli atleti stessi che possono avere una giornata storta o un calo di rendimento, poi tutto quanto si supera. I drammi non servono. Certe volte si ha l’impressione che ci sia una ricerca disperata di spunti per poter alimentare un po’ di tensione, questi nervosismi li dobbiamo stemperare e non dobbiamo cadere nei tentativi di tensione sterili.

Volevo fare questo chiarimento anche nei confronti dei tifosi della Lazio che non devono pensare che ci sia un clima di rivolta o uno stadio di assedio nello spogliatoio perché non è vero”.



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