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Conferenza post Chievo. Pioli:”Il calendario non lo guardiamo”
Pioli mostra come sermpre la sua umiltà e la sua signorilità sia prima che dopo una gara. Lo stop contro il Chievo, la sconfitta contro la Juventus, quel punto in due giornate non hanno depresso il mister laziale che come sempre vive il campionato giornata dopo giornata. Grazie al sito “Lalaziosiamonoi” riproponiamo l’intervista di Pioli a Formello in vista del Parma
Il pari col Chievo ha tolto qualche convinzione?
“Non sono cambiate le nostre certezze, è giusto chiudere i discorsi con la partita di domenica. Abbiamo fatto una buona prestazione, non siamo riusciti a chiudere la partita e a non subire gol. La squadra ha dimostrato di avere qualità, di concludere più dell’avversario. E’ chiaro che dobbiamo trarre delle indicazioni anche da quel match. Ma siamo pronti a ripartire”.
Dipende sempre tutto dalla Lazio?
“Sì, abbiamo sempre ragionato così. Facciamo la corsa su noi stessi, ci prepariamo bene qui a Formello. Siamo consapevoli di poter condizionare le prestazioni con il lavoro e la qualità. La squadra si è preparata bene, mancano ancora due sedute alla partita col Parma. Non conosco a pieno le condizioni dei miei, ma siamo pronti a giocare con il solito spirito”.
Mauri e Klose come stanno?
“Sono aperto a qualsiasi situazione, ieri Miro stava bene, credo che si allenerà anche oggi. Poi valuteremo nella rifinitura di domattina. Così faremo con Mauri e con tanti altri giocatori. Schiererò la migliore formazione possibile”.
Tre squadre in tre punti. Avrebbe preferito evitare gli scontri diretti con Roma e Napoli o li considera un’opportunità?
“Voi parlate spesso di calendari facili e difficili. Non esistono partite facili, così come in Italia non ci sono partite impossibili. Lo abbiamo dimostrato noi. Poi la Juve ha perso col Parma, la Fiorentina col Cagliari. Ci sono tanti casi così. Più avanti ci aspettano gli scontri diretti. Il calendario ci ha visto ottenere dei risultati positivi alla fine dell’andata, con la Roma, la Samp, l’Inter e il Napoli. Io ragiono pensando che saranno un’opportunità. Ma pensiamo alla partita di domani, ci tengo a ribadire tutta la mia stima a Donadoni e al suo staff per la dignità dimostrata. Stanno facendo bene, i valori del Parma non sono da ultima posizione in classifica”.
Possibilità di convocazione per Parolo?
“Ieri si è allenato, vediamo oggi come sta. Ha fatto un allenamento con chi non ha giocato con il Chievo, potrebbe esserci la possibilità. Ma aspettiamo gli ultimi due allenamenti”.
La Lazio negli ultimi anni è stata beffata sempre alla fine. C’è la paura del braccino corto?
“Quando parlo, penso di essere chiaro. Ci stiamo preparando con grande generosità, concentrazione e serenità pensando a noi stessi e al percorso che stiamo portando avanti. Siamo cresciuti, non ci interessa quello che è successo negli anni passati, questo è un altro campionato e un’altra squadra. Il 31 maggio tireremo le somme”.
Da parmense come vive la situazione dei ducali?
“Con tristezza, è difficile capire perché il Parma abbia fatto questa fine. E’ una squadra che mi sta a cuore, spero possa finire nel miglior modo possibile”.
La Lazio aveva il migliore attacco, poi ha segnato un gol nelle ultime due partite…
“L’unica partita in cui abbiamo creato poco è stata quella con la Juve, ma per merito loro. La partita si è messa subito in salita e si sono chiusi bene. L’importante è creare, abbiamo dimostrato anche domenica il nostro gioco propositivo. Portiamo tanti uomini nell’area avversaria. Con l’Empoli abbiamo creato meno ma siamo stati cinici. Col Chievo siamo stati poco precisi e abbiamo trovato un grande portiere”.
Cosa può dare Cataldi in più? Come sta fisicamente la squadra?
“A volte mi piacerebbe confrontare i dati sulle partite che abbiamo a disposizione noi con quelli che avete voi giornalisti. Perché spesso non sono gli stessi. Abbiamo sbagliato poco domenica. Di solito quando si perde, si tira sempre in ballo la condizione fisica. I dati dicono che abbiamo corso più del Chievo, ma nella ripresa abbiamo corso meno bene e ci siamo allungati dando spazio al Chievo. Qualche giocatore che ha giocato meno ha fatto fatica, ma la squadra ha fatto una prestazione positiva. Era una partita da vincere, per mancanza di attenzione non ci siamo riusciti. Cataldi è un centrocampista completo, dovrà lavorare bene in entrambe le fasi”.
Domani preferisce vedere una Lazio bella o cattiva?
“Se mettiamo insieme le due cose, vinceremo la partita. Ogni pallone può essere quello decisivo, dovremo essere determinati”.
Ceresini ha parlato bene di lei e in un’intervista ha legato la situazione del Parma alla sentenza Bosman.
“E’ il vecchio presidente del Parma, che ora non c’è più. La legge Bosman ha sicuramente cambiato molto il mondo del calcio. Per me è stato come un nonno, mi è stato vicino perché ho cominciato a giocare lì giovanissimo”.
A che punto è la crescita di Keita?
“Sta crescendo e lavorando per diventare sempre di più un giocatore completo”.
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