funerali vincenzo d'amico

VINCENZO D'AMICOIl match dell’Olimpico di Torino tra i padroni di casa e la Lazio ha il sapore intenso dell’amarcord per Vincenzo D’Amico. La bandiera biancoceleste, infatti, nel corso della sua avventura capitolina a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, ha arricchito il suo curriculum con l’esperienza in maglia granata (41 presenze e 7 reti totali) nella stagione 1980-81. Oggi si sfidano Torino e Lazio, match che Vincenzo D’Amico vede decisamente indirizzato in favore della squadra di Ventura:Chi vince? Il Toro è decisamente favorito. Sono due squadre che vivono momenti completamente diversi. Il Torino tranquillo, gioca belle partite e credo che nessuno possa chiedere di più. Tutt’altro discorso per la Lazio, molto male rispetto alle attese. La campagna acquisti non è stata all’altezza, l’ambiente è in fermento, ci sono problemi con l’allenatore e i giocatori sono scontenti. Tradotto: c’è tutto meno che la serenità. Ha più fame il Toro, e tra i granata vedo più attaccamento alla maglia rispetto ai biancocelesti. Dove sono più forti i granata? Davanti con Cerci e Immobile possono davvero fare male, anche perché la Lazio ha il punto debole proprio nei centrali.

Chiosa finale dedicata a Cairo e Lotito, due presidenti invisi alle rispettive piazze, ma con un distinguo ben preciso secondo D’Amico: Oggi come oggi è molto più inviso Lotito di Cairo. Il presidente del Toro almeno non fa promesse; Lotito, invece, fa promesse che difficilmente riesce a mantenere. Dopo il trionfo in Coppa Italia, sarebbero bastati due o tre acquisti all’altezza per fare una grande squadra. Invece in difesa ci sono carenze evidenti e manca qualcosa anche davanti, in attesa di Klose”.

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