Notizie Lazio
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Una Lazio a corrente alternata ieri allo stadio Dall’Ara: un primo tempo incolore e poi, finalmente, due reti. I biancocelesti hanno affrontato Bologna senza il supporto dei tifosi, che il capoufficio stampa della squadra capitolina reputa necessario. La squadra sembrerebbe pronta per affrontare la Juventus mercoledì, nei quarti di finale di Coppa Italia; sarebbe molto importante la vittoria ai danni dei bianconeri. Poi un passo indietro al 9 Gennaio, 116° compleanno della Lazio, e un tuffo al cuore ripensando a Luciano Re Cecconi, grande calciatore e grande uomo. Il responsabile comunicazione dei biancocelesti Stefano De Martino è intervenuto oggi su Lazio Style Channel. Di seguito le sue parole:

Voglio tornare indietro di qualche giorno, la Lazio ha festeggiato questo compleanno così importante. A pensare al numero degli anni di questa società vengono i brividi: è uno dei club che ha più storia in europa e questo ci inorgoglisce. Deve trasportare con la mente ai ricordi che si hanno, dai più giovani che hanno vissuto solo i tempi più recenti. A chi invece ha 40 anni e ha vissuto il periodo degli anni ’80 con le cadute all’inferno e ritorno. Fino ad arrivare ai giorni nostri. È un compleanno che mi piaceva condividere con tutti voi, nella mia mente lo sto ancora vivendo. Faccio ancora tanti auguri alla Lazio e al mondo Lazio, che non è rappresentato solo da un giocatore o dalla società, ma è tutto il mondo biancoceleste che va a comporre queste cinque lettere”.

Il 18 gennaio è una data indimenticabile per il popolo biancoceleste, seppur con accezione negativa. “Oggi è l’occasione per ricordare anche Luciano Re Cecconi. Non solo come calciatore, anche come uomo. Sono d’accordo con il figlio che dice che era un giocatore moderno rispetto agli anni in cui viveva, poi come persona non posso aggiungere altro. Lo abbiamo letto nei libri, di quella Lazio in quel periodo fantastico. Oltre al calciatore, c’era anche l’uomo che viene ricordato sempre con grande affetto e quindi un pensiero va anche alla famiglia, così come tutte quelle persone che per seguire la Lazio hanno perso la vita. In questo momento di celebrazione ti tornano alla mente sia le persone che sono scomparse tanti anni fa, come ad esempio Paparelli, sia i recenti accadimenti come la scomparsa di Gabriele Sandri. Allora a queste famiglie va la mia vicinanza e il mio abbraccio e quello di tutta la società. Questo credo sia l’aspetto più importante tramandato negli anni, prima di parlare di calcio. Perché è questo quello che ci dà quel qualcosa in più da appuntare sul nostro cuore rispetto alle altre società di calcio“.

De Martina analizza la sfida di Bologna ed il campionato della Lazio, ringraziando i tifosi al seguito della squadra nelle due trasferte del 2016: “C’è stata questa Lazio a corrente alternata. Primo tempo incolore, in cui la Lazio non ha attaccato la spina ed è andata sotto di due gol. Con il Bologna che ha trovato nuovo spirito con Donadoni e non c’era dubbio. È una squadra che ti attende per poi ripartire in contropiede, l’ha fatto con noi e ha chiuso in vantaggio. Poi ha attaccato la spina e va a prendersi il 2-2 grazie ad una rosa che si è dimostrata all’altezza e se la partita fosse durata 5 minuti di più sarebbe arrivato anche il terzo gol. La Lazio l’ha sfiorato per due volte e devo dire che mi è piaciuta molto la reazione. Una squadra rientrata in campo prima del Bologna, prendendosi i fischi e poi grazie anche all’ingresso di Lulic e Klose ha agguantato il pareggio. Ci piacerebbe vedere questa prestazione per 90 minuti e in quel caso avremmo sicuramente qualche punto in più. Colgo l’occasione per ringraziare quei tifosi che hanno seguito la squadra in trasferta, chi c’è venuto a trovare in albergo, ad esempio il Lazio Club Rimini. Poi tutti quelli che ci hanno seguito a Bologna, così come a Firenze. L’importanza di trovare in trasferta i propri colori è qualcosa di estremamente rilevanteLa Lazio di ieri ci fa arrabbiare il primo tempo, ognuno lo segue a modo proprio però vedermi esultare due volte vicino mi ha dato molto fastidio, perché la Lazio è superiore al Bologna e lo deve dimostrare da subito. Quando hai iniziato bene, hai bloccato due squadre come Fiorentina e Inter e hai vinto meritatamente. E’ difficile farlo in ogni gara perché non si può regalare un tempo, giustamente Pioli era arrabbiato per questo. Sa di avere una Lazio, di guidare una squadra che sulla carta può far meglio. Nel momento in cui decide di giocare può mettere alle corde qualsiasi avversario, non concede nulla. Questo va fatto sempre, quando dai tutto e hai iniziato con l’approccio giusto anche se l’avversario vince con merito gli diamo merito. Il calcio di oggi è cambiato, c’è un’altra presenza e visibilità e tutto viene schiacciato sulle persone. Il presidente può far bene e può anche sbagliare, fa parte di ogni società di calcio. Quando però c’è un preconcetto questo porta un danno alla nostra immagine. Quando fanno i complimenti al presidente penso sempre sia luce che fa un imitazione, visto che è molto bravo in questo (ride, ndr). Dopo aver vinto il 26 maggio avremmo potuto anche ritirare la squadra da questa competizione, ma c’è la Juve che ci ha fatto perdere tanto riposo nell’ultimo anno e mezzo e quindi con la Juve bisogna mettere tutto. In Europa League stiamo recitando un ruolo da protagonista, ma voglio risalire anche in campionato, voglio rientrare in Europa, non riesco a immaginare una Lazio fuori dalle competizioni europee. Vogliamo un rendimento giusto, vogliamo il secondo tempo di BolognaSe dobbiamo migliorare? Visti i punti in campionato sì, in ottica Europa League no. Vedremo in Coppa Italia contro la Juventus, che al momento è la squadra più forte in Italia, anche più del Napoli. In campionato la squadra è in ritardo di sette punti e questa squadra è concepita per arrivare nelle zone alte della classifica”.

Nonostante si sia giocato ieri, tra 2 giorni si ritorna in campo per i quarti di finale di Coppa Italia. Di fronte la Juventus di Allegri, capace di infilare una serie di 10 vittorie consecutive che le hanno permesso di tornare prepotentemente a lottare per il titolo: “Siamo proiettati verso il prossimo impegno contro la Juventus, abbiamo perso 5 volte con loro, ci hanno sempre fatto male. E’ una Juve che al momento è la squadra più forte del campionato, ieri ha lasciato Pogba in panchina e questo ti fa capire quanto ci tengono a passare il turno. La Lazio deve fare di tutto, spero ci sia un pubblico che possa seguire questa gara perché sarebbe importantissimo il passaggio del turno ai danni della Juve. So di tutte le problematiche, le polemiche per venire allo stadio. Non concedo a nessuno di poter cambiare il pensiero che io ho sempre detto da quando sono iniziate queste polemiche. Il mio pensiero è sempre stato molto chiaro e lo deve essere“.

De Martina torna sulla questione tifosi, tema sempre caldo in casa Lazio: “Keita vuole l’Olimpico come una bolgia? Partiamo da ieri, la decisione è stata presa dall’osservatorio, le società non sono chiamate in causa. Non possiamo aggiungere nulla, purtroppo non tutti lo capiscono, noi non siamo coinvolte in queste decisioni. Anche se ci chiedono di intervenire noi non abbiamo alcune possibilità di intervento. Spero sia chiaro per il futuro, anche se vorrei non ci fossero più limitazioni per i nostri tifosi in trasferta. A firenze ci sono stati dei Daspo per degli incidenti alla stazione, probabilmente ha influenzato la decisione dell’Osservatorio. Quando ci sono queste decisioni noi non possiamo fare altro che riportarlo. In casa? Nascono delle polemiche che non voglio sentire, ho sempre detto quanto la mancanza dei tifosi allo Stadio Olimpico sia un danno per il calcio giocato. Perché uno stadio che incita la squadra, che la fischia se non rende è sicuramente un aspetto fondamentale per il calcio. Questa situazione è penalizzante per quanto concerne i punti della Lazio in campionato e non solo. Non c’è bisogno di lavorare nella società, è il pensiero di chiunque segue il calcio. Poi c’è il discorso del motivo, di quello che accade dentro lo stadio Olimpico. Sappiamo del provvedimento del Prefetto di dividere le curve, la scelta è stata quella di non venire più allo stadio. Noi abbiamo sempre detto che questa decisione ci rammarica, ci fa soffrire, quando viene a mancare il polmone nel corpo umano Lazio è chiaro che ti manca il fiato. La mancanza della Nord è un danno incalcolabile dal punto di vista del calcio giocato e anche per il romanticismo. Sappiamo che significa non vedere quella parte di stadio piena di colori e bandiere e tutto quello che hanno sempre dato in questi anni. Non possiamo commentare la scelta del Prefetto, possiamo solo dire, e lo abbiamo già fatto, quanto questo sia un danno, quanto ci auguriamo che si possa arrivare a un cambiamento. Mi auguro che, alla fine di questo campionato, si possa ritornare su questi aspetti, si possa decidere diversamente, si possa arrivare a capire quanto lo stadio sia importante. Non compete a noi, società Lazio, anche qui abbiamo recepito un provvedimento che è stato dato sia a noi sia alla Roma, non entriamo nel merito perché non è nostra competenza farlo. Questo aspetto ci penalizza, ci danneggia. Personalmente mi auguro che a fine stagione ci possa essere un’inversione di tendenza, si possa tornare a frequentare lo stadio come una volta. I tifosi della Lazio si sono connotati sempre per una correttezza. Quando ci fu il provvedimento in Europa League non mi nascosi e dissi che pagavamo per dei comportamenti di poche persone, poi venne chiuso il settore. Io non volevo che tutti pagassero per pochi, soprattutto in una competizione in cui ci si sono scagliati tutti addosso dandoci etichette poche carine. Il pensiero di questa direzione è questo, l’auguro che si possa tornare allo stadio, a vivere la Lazio. Spero che alla fine della stagione ci si possa sedere al tavolo e si possa tornare a vivere lo stadio, non so ancora in quale modo. Ma questa situazione ci penalizza e ci fa soffrire, dispiace non ci sia il popolo laziale e la Curva Nord. Ogni altra considerazione fatta non appartiene alla nostra direzione, al pensiero che io ho la responsabilità di divulgare. Per quanto riguarda i fatti accaduti in Polonia, li ricordiamo tutti. E’ stato fatto un sacco, è stata buttata una rete e hanno preso un centinaio di persone. Ho visto i ragazzi nella struttura carceraria e ho avuto i brividi per come era la struttura stessa. In Europa c’è molto intransigenza a livello di controllo degli stadio. Qui invece molto spesso i tifosi cercano di fare da padroni. Questa non è una bella cosa, ho visto mettere a ferro e fuoco il centro di questa città. Mancano le leggi, non la volontà di far rispettare le regole”. 

Il responsabile della comunicazione ha poi fatto un’analisi dell’attuale rosa della Lazio, rispondendo alla domanda sul mercato di riparazione ed eventuali entrate a Formello: “Non me ne occupo. Questa Lazio, a inizio stagione, è stata messa in campo e costruita confermando la formazione della scorsa stagione con inserimento di giocatori come Milinkovic, Kishna e altri giovani di futura prospettiva e talento. Giocatori che hanno bisogno di tempo per inserirsi. Milinkovic era dato per oggetto misterioso ma è già un giocate da maglia da titolare, ieri nel secondo tempo ha fatto bene e ha preso a sportellate chiunque. Così come gli altri giovani.L’assenza di De Vrij ci ha condizionato. E’ come se togliessi Higuain al Napoli, senza l’olandese abbiamo, ovviamente, meno punti. Abbiamo costruito la squadra intorno, anche durante il preliminare ci sono mancati giocatori importanti, così come alcune volte ci è mancato Biglia. Le problematiche sono state queste. Il rientro di Lulic ti fa capire come una Lazio al completo avrebbe sicuramente fatto meglio, sulla carta possiamo e dobbiamo competere per chiunque, abbiamo giocatori che lo possono fare. De Vrij è stato sostituto da Bisevac, è un giocatore con tanto carattere, lo vedremo quando il mister deciderà di farlo giocare. Il suo curriculum ci dice questo. La Lazio aveva promesso che sarebbe arrivato il sostituto di De Vrij già nella prima settimana di gennaio e così è avvenuto. Se partirà un giocatore verrà sostituito da un altro ma è un difficile. Questa Lazio può recuperare in campionato. Non possiamo fare i professori in questo senso, molte volte ci siamo sbagliati. Basti pensare a Candreva che ho dovuto farlo entrare io personalmente a Formello perché sennò i tifosi l’avrebbero malmenato. I giocatori hanno bisogno di tempo per abituarsi a un piazza come Roma. Ricordo che anche Biglia quando arrivò fu giudicato male e qualcuno disse di mandarlo in prestito al Chievo. Bisevac deve abituarsi e non possiamo giudicarlo senza averlo visto giocare solo perché al Lione faceva la riserva di Yanga-Mbiwa. Mancava un giocatore, la Lazio il due di gennaio ha trovato il sostituto di de Vrij”. 

Infine un’anticipazione sulla conferma di Auronzo di Cadore per il prossimo ritiro estivo:Domani, alla fine della conferenza stampa di mister Pioli alle ore 14 arriveranno le istituzioni di Auronzo per ufficializzare che anche il prossimo anno andremo in ritiro sotto le Tre Cime Di Lavaredo”



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