E’ stato protagonista con Delio Rossi del ritorno in Champions League della Lazio a distanza di diversi anni e dopo qualche anno discreto ha salutato Roma senza grandi rimpianti. Ora gioca in Toscana nella Massese, ma il trequartista Simone Del Nero ha ancora bei ricordi di quando era nella squadra biancoceleste. Ospite del programma I Laziali Sono Qua, l’ex azzurro Under21 vincitore di un Europeo di categoria ha analizzato la situazione della Lazio, di Simone Inzaghi e di un sesto posto che, a suo dire non è proprio qualcosa di impossibile.

“Sinceramente mi aspettavo una Lazio come lo scorso anno, o perlomeno una Lazio che passasse almeno il turno preliminare di Champions. Una Lazio stile Delio Rossi, come ai vecchi tempi. Adesso è arrivato un allenatore che secondo me può fare molto bene, è giovane e ambizioso, sono convinto possa far meglio da allenatore che da giocatore. Simone Inzaghi è un mio grande amico e gli auguro tutto il meglio. Quando cambia l’allenatore spesso si rimette in gioco tutto, arriva aria fresca. Anche i giocatori ai margini si risentono al centro del progetto. Credo che Inzaghi abbia responsabilizzato i veterani in modo da fare un finale di campionato dignitoso. Per il sesto posto credo sia ancora tutto aperto. Anche il Milan con il nuovo allenatore può tornare a spingere. Mi auguro possa arrivarci la Lazio, ma credo sarà una battaglia fino alla fine”. Il rimpianto più grande resta l’eliminazione dall’Europa League, per mano dello Sparta Praga: “Personalmenteero convinto che la Lazio contro lo Sparta Praga potesse passare il turno. Il deficit della Lazio rispetto alle altre squadre europee è l’esperienza. I giocatori ci sono, la squadra c’è, ma per arrivare ad una semifinale europea serve molta esperienza, cosa che la Lazio al momento non ha. Quando vedi che i grandi club europei si interessano ai tuoi giovani significa che sono calciatori di valore. I giovani vanno coltivati, come fanno tutti i grandi club, bisogna lavorarci. In questo è importante il ruolo dei veterani, che possono indirizzarli sulla via giusta, i giovani vanno guidati.Candreva? La società deciderà se trattenerlo o meno. Secondo me è uno degli esterni più forti in circolazione in Italia. Fossi la società continuerei a puntarci ad occhi chiusi. Potrebbe non avere più gli stessi stimoli, soprattutto se condizionato dalle voci di mercato. La partita di domenica contro l’Empoli sarà molto difficile, ho visto Empoli-Fiorentina e i biancoazzurri hanno molti ragazzi con tanta voglia di dimostrare e far bene. Giocano un ottimo calcio e soprattutto potranno giocare in maniera spensierata. Quasi quasi avrei preferito rigiocare il derby. Se la Lazio riesce a giocare bene sugli esterni e a fornire buoni cross alla punta centrale, che spero sia Klose, può far molto male all’Empoli. Nel complesso, se penso alla società, credo che la Lazio abbia grandissimi margini di miglioramento. Sicuramente deve essere gestita meglio dal punto di vista societario, anche in sede di mercato. Lotito nel bene o nel male ha dato tanto alla Lazio, ma adesso è un momento di stand-by. Anni fa disse che la Lazio avrebbe potuto lottare per lo Scudetto in pochi anni, spero che ciò si realizzi, ma per far sì che questo accada bisogna puntare su giocatori già fatti e non solo su giovani, serve gente pronta e di esperienza. Al momento vedo difficile che Lotito possa passare la mano, è una persona cocciuta. Il presidente dovrà essere più presente e cercare di gestire meglio determinate situazioni”



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