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Il destino di Keita lontano da Roma: la rivoluzione sarà proficua?
Dopo la litigata di mercoledi con Lulic, data dalla reazione di Keita in risposta a un fallo commesso durante un allenamento dal bosniaco ai danni del neo arrivato Lukaku, il futuro dell’ispanico-senegalese è diventato sempre più incerto: se prima di questo evento si era profilata la possibilità di cambiare aria ora questa sembra essere l’ipotesi più concreta. Già dopo aver “marinato” le visite mediche prima di partire per Formello il rapporto tra giocatore e società aveva cominciato a inclinarsi, e la poca chiarezza sul suo rinnovo contrattuale (scadenza del contratto a giugno 2018 a 700.000 € a stagione) non ha fatto altro che accentuare i dubbi di Keita e del suo entourage.
Dopo 5 anni tra Primavera e prima squadra i destini di Keita e della Lazio potrebbero perciò separarsi. Inutile dire che in caso di cessione questa sarebbe la plusvalenza più importante dell’era Lotito: Keita fu prelevato per circa 300.000 € dalle giovanili del Barcellona nel 2011 e la richiesta della Lazio per farlo partire ora si aggira intorno ai 35 mln di €, ma si potrebbe chiudere anche per una cifra vicina ai 30. Forte su di lui c’è l’interesse del Monaco, che avrebbe già recapitato un’offerta pari a 25 mln alla dirigenza biancoceleste, ma al momento senza successo.
Dopo due anni passati interamente in Primavera, con la quale ha vinto uno Scudetto e una Coppa Italia, Keita ha giocato le ultime 3 stagioni in prima squadra, dimostrando già dalle prime apparizioni tutto il suo talento, siglando nella prima stagione ben 5 reti in 25 presenze, molte delle quali da subentrato. Ma i primi malumori del giovane Keita si manifestano già nella stagione 2014/15, nella quale l’esplosione di Anderson, autore di una stagione superlativa, trattiene spesso Keita in panchina, che termina la sua stagione con un solo gol all’attivo in campionato, riuscendo a trovare spazio solo in Coppa Italia. Nella stagione passata il senegalese ha avuto più spazio ed è stato uno dei pochi punti positivi della stagione laziale, ma non è riuscito ad emergere completamente, anche per colpa di una squadra che aveva perso la sua identità di gioco, a tal punto che ad aprile Pioli fu costretto a lasciare anzitempo la panchina, per far posto al giovane Inzaghi, che dopo le varie vicende di quest’estate è stato confermato e punta forte sull’esterno.
Questa potrebbe essere la stagione più importante per l’esterno, ma arrivati ormai ad agosto gli interrogativi rimangono i seguenti: giocherà con la maglia della Lazio o no? Con chi sarà eventualmente sostituito? Una sua cessione, legata a quella di Candreva, non potrebbe destabilizzare un ambiente già sofferente, calcolando che molto spesso una rivoluzione così ampia della squadra non porta ai risultati attesi?
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