Arturo Diaconale è intervenuto ai microfoni biancocelesti spiegando il momento della S.S Lazio.
C’è un nervosismo negativo che spunta di tanto in tanto in momenti fisiologici di una lunga stagione, questa in particolare vede la Lazio come unico club italiano impegnato su tre fronti: si tratta di una componente che ci portiamo appresso da parecchi anni e fa parte di una mentalità negativa perché fuori da ogni realità. Ci sono persone che fanno sogni impossibili e vorrebbero che la Lazio viva al di sopra della propria realtà senza rendersi conto di avere di fronte una squadra che conserva una posizione di rilievo nel campionato da anni.
Il processo di crescita non avviene semplicemente con una campagna acquisti. Alcuni media credono di poter assumere un valore nel pubblico criticando sempre. In certi settori dei media romani, questo aspetto c’è e continua imperterrito: è un modo per caratterizzarsi ed è tipico di un certo ambiente di tifosi laziali o presunti tali.
Ciò non si verifica dall’altro lato della città, dove si passa dal 7-1 di Firenze ad un’esaltazione in seguito ad una vittoria che porta a cancellare completamente l’episodio negativo ed a pronosticare subito clamorose vittorie in campionato e Champions. Sono due modi diversi di vivere il rapporto con la propria squadra.
Una fascia di media romani puntano su questo atteggiamento un po’ masochista ed interessato.
La sindrome di Tafazzi è autolesionista, qui, al contrario, si bastonano Società e squadra con l’unico scopo della visibilità che, in termini di audience, comporta risultati economici. È bene che ognuno faccia il suo ed abbia il diritto di agire come crede ma l’importante è che si conoscano gli scopi di un determinato comportamento.
Il chiacchiericcio non aiuta e non crea un clima ideale intorno alla squadra, chiamata quindi ad isolarsi per superare il momento. Siamo in un periodo caldo della stagione tra Europa League, Coppa Italia e campionato, con alle porte un derby che può valere il quarto posto.
Questo ambiente forse spera nel collasso e nella crisi: il risultato con il Siviglia è stato negativo ma parziale, gli spagnoli sono ostici, dispongono di un grande attacco ma siamo ancora in corsa. La squadra andalusa ha giocato bene contro un avversario rimaneggiato e colpito da una serie di infortuni del tutto casuali. La Lazio può far bene a Genova ed a Siviglia, dovrà dare il massimo con il Milan per poi giocarsi al meglio il derby.
Per le squadre impegnate ad alti livelli, i problemi fisici si verificano spesso. Possono capitare degli incidenti: se il prato dell’Olimpico nasconde una buca in cui va a finire Marco Parolo, lo staff medico non può far altro che assistere attonito. Il sistema sanitario funziona alla grande; certamente tutto è perfettibile ma, senza guardare alle altre squadre, posso dichiarare che noi siamo in una condizione più che vantaggiosa.
Si sfrutta ogni aspetto per criticare la Società in attesa di qualcosa che non si sa neppure cosa possa essere. Lo stadio vuoto rende la squadra più debole in campo, gli spalti gremiti rappresentano il dodicesimo uomo al fianco della squadra. Il tifo biancoceleste resiste anche ai tentativi di influenza negativa, sono sicuro che nelle prossime giornate rivedremo la massima mobilitazione. Se si vuole puntare in alto occorre mantenere i nervi saldi e continuare a sostenere i giocatori anche e soprattutto nei momenti di difficoltà”.
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