FINE LOTITO

 

Egregio Direttore,

nei giorni scorsi ho trasmesso al giornale da Lei diretto, nelle persone del dr. Galdi e del dr. Iaria, le note, scritte dal Consigliere, Responsabile dell’Area Giuridico – Legale dell’Associazione, Avv. Massimo Rossetti, di commento alla sentenza della Corte di Cassazione, Sezione V, n. 51897 del 4 luglio 2013, resa pubblica mediante deposito in Cancelleria il 30 dicembre 2013.

Al di là dei contenuti e degli aspetti tecnico – giuridici, pur rilevanti, di cui alla predetta sentenza, mi sarei aspettato, così come mi aspetto, che il più importante, autorevole e letto quotidiano sportivo nazionale avesse dato e dia ampio risalto alla sentenza stessa. Che, infatti, un soggetto definito dalla Cassazione come autore di un “complesso disegno criminoso” possa continuare a ricoprire, come se nulla fosse, la carica di Presidente di una delle più importanti società di calcio di Serie A, quotata in Borsa nonché di Consigliere della FIGC, nominato dalla Lega Calcio di Serie A, a me sembra assolutamente sconcertante.

E, lo ribadisco, al di là di pur decisivi aspetti tecnico – giuridici, ma, più semplicemente, nel nome di quei doveri di lealtà, correttezza e probità che l’ordinamento sportivo prescrive e richiede a tutti i propri appartenenti.

Ho sempre creduto e credo ancora, nonostante tutto, che la stampa e, più in generale, imass media siano e debbano essere i così detti “cani da guardia” dell’opinione pubblica, nel nome di quella libertà di stampa che, così come prevede e tutela la nostra Costituzione, è posta a fondamento e presidio della democrazia.

E’ mai possibile, allora, mi chiedo e chiedo, che si ritenga che l’unica cosa che interessi e possa interessare gli “sportivi” o, per usare un termine ormai usato prevalentemente con accezioni negative, i “tifosi” sia il “calciomercato”, le vicende personali di questo o di quel giocatore, i “gossip” che riguardano costoro ?

Come si fa, mi chiedo e chiedo, a pensare che il mondo del calcio possa essere riformato ed innovato sul serio, mettendo fine agli scandali che lo hanno e lo stanno ancora attraversando, togliendo ad esso sempre maggiori margini di credibilità, se, poi, si consente e si ammette che vicende e situazioni, come quelle di cui alla citata sentenza, vengano circondate dall’indifferenza e rimangano nel silenzio generale, segnatamente degli organi di informazione ?

Come si fa, mi chiedo e chiedo, ad invocare, sperando di essere credibili e creduti, come, da ultimo, ha invocato in sede parlamentare il Presidente della Juventus, il suddetto, profondo rinnovamento, attribuendo al mondo politico la responsabilità del fatto che esso non sia ancora intervenuto, se, poi, lo stesso mondo del calcio permette che, nel proprio ambito, possano impunemente permanere persone, con importanti poteri rappresentativi e decisionali, che hanno ordito e messo in atto “un complesso disegno criminoso” ?

Naturalmente, nell’augurarmi che il quotidiano da Lei diretto voglia, quanto prima, occuparsi adeguatamente della questione, resto a Sua disposizione, così come l’Avv. Rossetti, per eventuali, ulteriori chiarimenti e precisazioni e per la partecipazione a un dibattito che Lei volesse organizzare sul tema.

Nel ringraziarla per l’attenzione e con l’auspicio che un quotidiano come “La Gazzetta dello Sport” voglia esercitare quell’attività di giornalismo di inchiesta che sembra quasi dimenticata e negletta nel mondo dell’informazione, in generale, e, in particolare, in quello dell’informazione attinente allo sport, soprattutto, al calcio, Le porgo i miei migliori saluti.

Alfredo Parisi, presidente  Federsupporter

Detto, fatto! Domani partirà la seguente lettera raccomandata indirizzata a Federcalcio, Coni e Consiglio di Gestione della Lazio, con le quali Federsupporter chiederà i motivi per cui, a distanza di quasi 50 giorni dalla sentenza di condanna da parte della Cassazione, Lotito ancora ricopra la carica di presidente della Lazio e di membro del Consiglio Federale in palese violazione dell’articolo 22 bis (Disposizioni per l’onorabilità) delle NOIF, che nel testo modificato di cui alla Delibera del Consiglio Federale pubblicata con Comunicato Ufficiale n. 123/A del 7 marzo 2012, stabilisce, per quello che qui interessa, che non possono assumere la carica di dirigente di società o di associazione e, se già in carica decadono”coloro i quali vengano condannati con sentenza passata in giudicato per i delitti, tra gli altri di cui al “Testo Unico delle disposizioni in materia di Intermediazione finanziaria (D.L.vo 24 febbraio 1998, n.58)”-

Lotito dovrebbe essere dichiarato decaduto, non solo dalla carica di dirigente della Lazio e dalla carica di Consigliere della Lega Calcio di Serie A, ma anche dalla carica di Consigliere federale nominato dalla predetta Lega e, qualora non avesse già immediatamente comunicato a quest’ultima la sentenza della Cassazione che lo riguarda, depositata in Cancelleria il 30 dicembre scorso, sarebbe, altresì, passibile di sanzioni disciplinari.

STEFANO GRECO – LAZIOMILLENOVECENTO



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