Il neonato comitato di illustri tifosi biancocelesti si è ieri incontrato per analizzare la situazione del “Mondo Lazio“, mai nella storia del club disamorato come ora. La stagione fallimentare (per usare un eufemismo) che si sta per chiudere ha fatto si che 100 personaggi di spicco legati alla prima squadra della capitale si incontrasse per dare voce alla maggioranza dei tifosi biancocelesti, ormai stanchi dell’operato societario e sempre meno convinti di presenziare allo stadio, anche a causa delle barriere nelle curve dell’Olimpico volute dal prefetto Gabrielli, che avrebbero dovuto servire a mantenere l’ordine (?!). L’incontro di ieri è servito a redigere un comunicato atto a illustrare il punto di vista del popolo biancoceleste, il quale chiede da anni una rifondazione ai vertici della società.
Il comunicato recita: “L’Aquila deve tornare a volare nel cielo seguendo la sua stella polare della Lazialità. Per questo è indispensabile che l’attuale vertice societario faccia un passo indietro e dia vita responsabilmente ad una vera e propria rifondazione della Lazio. Emozione Lazio ritiene indispensabile avviare subito un processo di rifondazione del Club biancoceleste, nella consapevolezza che la presidenza del dottor Claudio Lotito è giunta al capolinea. Tale convinzione, determinata non dal pregiudizio ma dall’analisi oggettiva della realtà, è oggi il primo elemento di ritrovata unità del mondo biancoceleste. Perfino la sparuta minoranza della tifoseria, che manteneva aperto uno spiraglio di fiducia nei confronti dell’attuale gestione societaria, chiede oggi una svolta che soltanto un deciso, formale e sostanziale passo indietro del dottor Lotito può assicurare. Emozione Lazio sa bene di attendersi dall’attuale presidente, un gesto di generosità, probabilmente sofferto. Ma lo richiede, anzi lo impone, il bene supremo della Lazio, evocato e invocato dallo stesso Lotito, al quale comunque non mancherà il riconoscimento dei meriti della sua gestione, soprattutto nella fase iniziale del risanamento dei conti economici”.
Parole forti quelle enunciate dal comitato, che pur riconoscendo i meriti della società all’inizio della gestione, non può tirarsi indietro nell’evidenziare le (molte) lacune evidenziate nel corso di questi 12 anni, lacune talmente grandi da richiedere la “deposizione” (come se fossimo nell’antica Roma) del presidente biancoceleste.
Durante l’incontro di ieri è stato nominato anche il portavoce ufficiale dell’iniziativa, Guido Paglia, il quale ha assicurato di confrontarsi con il prefetto Gabrielli per discutere l’abolizione delle barriere nelle curve e di fare il possibile per trasformare l’ormai inutilizzato Stadio Flaminio nella nuova casa della Lazio. Ha chiuso il suo intervento affermando di voler rifondare i Lazio Club, ormai quasi estinti, al fine di spargere la Lazialità sul territorio.
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