Per gli azzurrini adesso la strada è tutta in salita, il 3-1 subito contro la Repubblica Ceca non solo allontana gli uomini allenati da Di Biagio dal primo posto nel girone ma li porta praticamente ad un passo dall’eliminazione, a passare infatti la vincente di ogni gruppo più la migliore tra le seconde e per quest’ultimo posto la strada sembra già spianata al Portogallo, a 3 punti e con l’ultima sfida contro la Macedonia.
Come visto già contro la Danimarca all’esordio, l’Italia è apparsa fiacca, sulle gambe, con una condizione fisica non all’altezza delle aspettative. E se in quell’occasione a togliere le castagne dal fuoco erano state le individualità dei singoli, basti pensare alla splendida rovesciata con cui Pellegrini ha sbloccato il risultato, questa volta l’estro di Bernardeschi e compagni non è stato sufficiente.
I cechi arrivano per primi su ogni pallone, attaccano e ci mettono alle corde portandosi in vantaggio con Travnik, bravo a sorprendere un Donnarumma non perfetto.
Per cercare la scossa Di Biagio chiama in causa Chiesa, e la mossa sembra funzionare. Il gioiello della Fiorentina è più vivace dei compagni, mette in difficoltà gli avversari e dalle sue folate l’Italia riesce a creare i maggiori pericoli.
Berardi trova il pareggio e ci sarebbe anche l’opportunità di passare in vantaggio quando dopo un’ottima azione del solito Chiesa manca il tap-in di Petagna, arrivato con un attimo di ritardo all’appuntamento col gol.
Gol sbagliato, gol subito. La dura legge del calcio emette anche stavolta la sua sentenza così, proprio nel miglior momento degli azzurri, arriva il guizzo di Havlik per il secondo vantaggio dei cechi.
A 5 minuti dalla fine arriva anche il 3-1, una sassata dai 30 metri di Luftner sul quale Donnarumma è addormentato, non quello che ci si aspetta da chi ad oggi è il portiere più richiesto al mondo per le vicende che tutti conosciamo.
Sarà per il turnover eccessivo, sarà per aver preso l’impegno troppo alla leggera, ma questa battuta d’arresto pesa come un macigno sul cammino dell’Italia che adesso deve vincere e sperare. Battere la Germania potrebbe non bastare.
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