Che Felipe Anderson sia sbocciato in un campo arido portando la primavera nella rosa biancoceleste non ci sono dubbi. Il brasiliano grazie alle sue giocate ha risvegliato una squadra che militava tra l’ottavo posto ed il nono ma questo grazie anche al Mister “miracoloso” ovvero Stefano Pioli,il quale ha creduto in lui fin dalla preparazione precampionato ad Auronzo.
Tutta la serie A ed alcuni siti esteri non fanno altro che parlare dell’ex giocatore del Santos, paragonandolo con eccessiva goliardia a Cristiano Ronaldo o Neymar (FA7).
Nell’occasione del suo ventiduesimo compleanno, la stazione Lazio Style ne ha approfittato per intervistarlo:
“Vorrei ringraziare tutti per gli auguri! Già mi sento un po’ vecchio! (ride, ndr). Domenica è stata un bellissima giornata. C’era tanta gente allo stadio, ci hanno dato una spinta in più. Abbiamo regalato ai nostri tifosi una bella vittoria con 4 gol che nel nostro campionato non succede spesso. L’abbiamo preparata molto bene, creando tanto e sfruttando le fasce con Cavanda”.
Sta cambiando in voi la vostra consapevolezza?
“Certo, poi con i tifosi allo stadio abbiamo un spinta in più. Continuiamo a spingere nonostante il vantaggio!”
Sabato arriva la Juventus…
“Siamo in un momento importante, loro sono la squadra più forte del campionato, li rispettiamo, ma andiamo a Torino a testa alta. Prima facevamo un buon calcio, ma adesso abbiamo maggior fiducia, cosa che prima mancava. Andremo lì per fare la partita”.
Cosa è scattato in te quest’anno?
“Già a fine stagione scorsa mi sentivo bene e sapevo che potevo giocare il mio calcio. Scrissi sui miei social network che non ero contento di andare in vacanza perché volevo far meglio sin da subito. Ho sentito la fiducia dei tifosi e ho avuto una gran voglia di ricominciare. Sono cresciuto in una famiglia umile, mio padre mi diceva sempre di esserlo e di trattare le persone allo stesso modo. Devo essere sempre me stesso!”.
Sei sempre il solito ‘Felipetto’ fuori dal campo…
“Lo dicevo anche a mia sorella. Mi piace essere una persona sorridente e disponibile con tutti quando la gente mi chiede una foto o mi saluta”.
Che rapporto hai con la città di Roma? Hai avuto modo di conoscerla più a fondo?
“Abitare a Roma è una cosa bellissima! I miei amici mi dicono sempre che la vogliono visitare e io dico loro, “va bene, sono qui! L’affetto della gente mi ha molto aiutato anche nei momenti difficili”.
La società ti ha molto aiutato in quei momenti difficili…
“Sì mi hanno sempre aiutato. L’aquila mi è entrata nel cuore! Anche con la mia famiglia adesso siamo felici. Ci sarà sempre gratitudine per la Lazio”.
Quando hai capito che stava cambiando qualcosa?
“Già da quest’estate ad Auronzo con mister Pioli. Mi ha sempre dato fiducia anche quando sbagliavo. Mi ha dimostrato che voleva lavorare su di me. Ricordo quando mi ha messo titolare al posto di Candreva dicendomi che era la mia chance e che avrei dovuto dimostrare tutto il mio valore! Questo è stato per me molto importante”.
Il primo gol con la Lazio?
“È stato emozionante lo aspettavo da tempo. Poi il primo il gol in campionato contro il Parma è stato importante per tutta la squadra. Con quella rete ho sbloccato il risultato”.
In televisione vengono trasmessi diversi gol realizzati da te…
“Nella partita contro l’Inter ho fatto un bel gol. Ho controllato bene la palla e grazie a Dio è entrata in rete. Il tiro alla distanza lo devo ancora migliorare devo continuare a lavorare per fare piu gol”.
Non fai mai gol banali…
“Ogni tanto sbaglio ma cerco sempre di fare quello che penso all’istante. Quando fai una cosa buona in partita poi prendi fiducia. Contro la Samp, prima avevo fatto un assist a Parolo e allora ho sentito la giusta fiducia per fare quel tiro da fuori area”.
Non ti manca davvero nulla…
“No, devo continuare a lavorare nell’uno contro uno, anche in area o quando sono davanti al portiere”.
Cosa hai pensato al gol al derby?
“Dopo averlo fatto ho guardato il tabellone per capire se fosse vero. Cinque minuti dopo ancora non ci credevo. Me lo chiedevano tutti e finalmente lo avevo fatto!”
Hai già segnato a Torino, ora però arriva la Juventus…
“Contro Buffon sarà più difficile! Anche contro i granata non è stato facile perché il campo era difficile e faceva molto freddo”.
Hai dimostrato di saper segnare anche di testa…
“Sì, non pensavo di aver saltato così tanto. Poi ho riguardato il replay e mi sono quasi impressionato. Lo proviamo tanto anche in allenamento, come oggi del resto, con i cross sulle fasce. Se lo provi in settimana, poi in partita diventa più facile”.
Molti tifosi oggi si rimangiano le critiche dell’anno scorso…
“Nel calcio quando vai male devi ascoltare le critiche per poterti migliorare! Sono contento adesso di tutti questi complimenti. Voglio continuare a lavorare con convinzione per poter continuare così. A giugno ci sarà anche la Coppa Italia e sarebbe un traguardo bellissimo per noi. La vogliamo e giocheremo la finale per vincerla”.
Un tifoso vorrebbe invitarti a cena per una carbonara…
“La carbonara mi piace molto. Ma lo avverto, sono uno che mangia tanto (ride, ndr)”.
Il segreto di Stefano Pioli?
“Tutto questo è per metà merito suo. Riesce ad inculcarci la giusta mentalità. Abbiamo fatto 8 vittorie consecutive e ci dice che non abbiamo ottenuto nulla. Sabato daremo il massimo. Ognuno corre e gioca per il compagno. L’impegno non mancherà mai”.
Che idoli avevi da bambino?
“Da piccolo guardavo Ronaldo, Ronaldinho e Kaka, ricevere il grande affetto della gente. Questa è stata sempre una cosa che ho ricercato e che ho sognato per la mia famiglia. Voglio continuare a far bene così”.
Cosa ti dice Neymar?
“Ci sentiamo e mi manda i messaggi per farmi i complimenti. Mi incita sempre a far meglio”.
Pensavamo fossi un giocatore da assist più che da gol…
“Mi è sempre piaciuto fare assist, ma mia sorella che mi segue molto mi dice sempre di dover far gol perché ho la qualità per farlo. Merito anche al lavoro fatto con mister Pioli. Prima rimanevo sempre fuori area, ora invece partecipo di più alle azioni”.
C’è un po’ di rammarico per essere uscito prima nel derby per infortunio?
“C’è sempre rammarico in questi casi. Stavo bene e con gli spazi del secondo tempo potevo ancora far bene. Spero di poterlo fare al ritorno”.
Tanti tifosi ti chiedono se resterai…
“Ho rinnovato fino al 2020 quindi ‘avoja’…”
Vivi a Roma, la città della fede…
“Non sono cattolico, ma cristiano (evangelista, ndr) ma la fede è sempre la stessa. Per me Gesù è molto importante!”
Felipe continua a rispondere alle domande e agli auguri dei tifosi via sms e al telefono. Una tifosa lo invita a fare nella sua carriera sempre quello che gli dice il cuore: “Seguo sempre il mio cuore. È la base della mia famiglia. Siamo sempre andati dove eravamo felici. Qui lo siamo molto, fino a quando mi volete (ride, ndr)”.
Qualche compagno giovane da segnalare in Brasile?
“È difficile sono tanti. Alcuni sono amici miei, non posso fare nomi”.
E la Seleção?
“Sto lavorando per quello. Se arriva sarò felice, ma adesso è più importante aiutare la Lazio”.
Una stagione da protagonisti, ve lo aspettavate?
“Noi ci credevamo da Auronzo. Ce lo ripetevamo tra noi che potevamo fare una grande stagione, non abbiamo iniziato bene ma adesso ci siamo ripresi. Come dice il mister possiamo ancora migliorare e dobbiamo lavorare duro”.
Cosa ti ha dato indossare la maglia bandiera?
“Ho fortemente voluto giocare con questa maglia. È una delle più belle che io abbia mai visto e sono contento di fare bene con questa casacca. Dobbiamo continuare così per fare bene e far felice i nostri tifosi”
Sull’arrivo alla Lazio…
“Tare è venuto in Brasile e mi ha detto che credeva in me. Anche lo scorso anno mi chiamava sempre per incitarmi a lavorare e a fare di più perché Roma è una città difficile. Tare è stato importantissimo per me e per la mia crescita. Anche Lotito mi è sempre stato vicino”
Alla fine dell’appuntamento Felipe lancia un messaggio a tutti i tifosi: “Vi ringrazio tutti per gli auguri e l’affetto che mi avete dimostrato. Domani andrò in campo con ancora più voglia e correrò e mi impegnerò ancora di più sapendo di avere così tante persone che mi vogliono bene”
Fonte Lalaziosiamonoi
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