Daniele Filisetti è intervenuto ai microfoni biancocelesti. L’ex difensore della Lazio parla sul nodo allenatore che sta bloccando il mercato capitolino mettendo in crisi Lotito e Tare.

“La Lazio deve scegliere un allenatore che sposi le caratteristiche della maggior parte dei giocatori che ha nell’organico, la società sicuramente starà valutando anche questo aspetto.

Se la scelta dovesse essere Prandelli sarebbe un’ottima soluzione considerando il fatto che la Lazio ha anche un ottimo settore giovanile probabilmente attingerebbe anche da lì visto che è molto bravo anche con i giovani. Poi è chiaro che non basta solo l’allenatore, ci vuole anche una perfetta combinazione tra i tifosi, la società e l’allenatore per fare le cose bene. Qualche problema deve essere risolto, l’allenatore è una scelta importante, forse la più importante, ma dietro ci deve essere tutto il resto che deve essere sistemato.

Avere una difesa forte comporta avere anche un centrocampo valido perché la difesa è forte quando i giocatori a metà campo sono intelligenti cioè quando aiutano molto i difensori con il movimento e la posizione. Anche il difensore più bravo se viene lasciato uno contro uno è sempre in svantaggiato, è l’attaccante che decide quello che deve fare, il difensore no. Deve essere fatta una scelta nella totalità della squadra, è giusto prendere un difensore ma bisogna considerare tutti i reparti.

Il centrocampo della Lazio è completo, in difesa sarebbe importante prendere un giocatore forte fisicamente ma soprattutto attento. Durante la stagione ho avuto la sensazione che i difensori non sono stati sempre concentrati perché hanno fatto degli errori di posizione. Se la Lazio riuscisse a prendere un attaccante che fa gol e un difensore che dà questa sicurezza sarebbe molto competitiva, non è importante il nome, può anche non essere un fenomeno ma deve saper fare le cose giuste.

La società dovrebbe, secondo me, sistemare l’insieme della squadra piuttosto che un ruolo specifico. Fare delle scelte mirate e aggiustare quel poco che c’è da sistemare. Non manca tantissimo a trovare l’assetto giusto. Per me non c’è tantissimo da cambiare.

Per l’attacco pensare al singolo va bene ma le caratteristiche del soggetto devono amalgamarsi con quelle della squadra. Ad esempio se si sceglie Pavoletti devi poi fare una squadra veloce con gli esterni che crossano molto in modo da esalta le sue caratteristiche. Devi conoscere bene le caratteristiche del giocatore che scegli per l’attacco e in base a quello gli fai un reparto che gioca per le sue caratteristiche

Roma è la città più difficile dove giocare, per questo l’aspetto caratteriale è importante. Un giocatore, per giocare nella capitale, deve avere carattere e che non si deve far spaventare da tutto quello che c’è intorno.

Ventura mi piace come fa giocare le squadre. Come CT della Nazionale non so se ha le caratteristiche per farlo”.



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