Tra un comunicato e l’altro di Lotito, tutti uguali e stucchevoli (“spero che la fede e l’amore che condividiamo restino lontane da ogni partigianeria”, il suo ultimo appello questa mattina), tra un allenamento in campo ed uno in palestra, ieri c’è stata la presentazione della squadra. Al “Palaroller” comunale di Auronzo sono sfilati, uno ad uno, giocatori e staff societario. Nonostante i proclami del presidente a gremire le tribune, sugli spalti c’erano moltissimi cittadini locali e pochissimi tifosi laziali ad assistere all’evento. “Sembrava la presentazione di una squadra interregionale, tipo la Narnese”, le parole di un sostenitore biancoceleste presente. “Rispetto agli altri anni siamo molti di meno”. Pochi i calciatori acclamati, poco l’entusiasmo, poca la voglia di credere alle parole di Lotito, poca la speranza di rivedere il club romano lottare per traguardi importanti. Guardando la rosa, vedendo sfilare i giocatori, ci è subito resi conto di quanto questo organico sia ancora, in maniera preoccupante, incompleto. E lo si è visto quando sono saliti sulla passerella i vari Novaretti, Cana e Ciani. In quel momento tutti hanno realizzato definitivamente di come a questa squadra manchino ancora due difensori centrali decenti, che possano prendere in mano la situazione e dirigere il pacchetto arretrato. I discorsi legati ad Astori e De Vrij sono bloccati. Il timore di tutti i tifosi della Lazio è quello che si verifichi l’ennesimo bluff lotitiano a campagna acquisti conclusa. “Ci abbiamo provato fino alla fine, ma Astori non ha rispettato i patti e De Vrij non aveva le caratteristiche morali, idonee e spirituali per il nostro progetto”, le parole (già ascoltate per altri giocatori, Ylmaz, Honda, Quagliarella, Biabiany etc etc etc) che tutto il popolo laziale si augura di non dover mai più ascoltare.
La presentazione intanto è proseguita senza entusiasmo e senza enfasi. Il calciatore più bersagliato è stato Cavanda, che nel pomeriggio si era reso protagonista di un siparietto con un sostenitore biancoceleste. Durante l’allenamento della squadra, è partito il coro goliardico “tagliati i capelli, oh Cavanda tagliati i capelli!”. Il terzino non l’ha presa bene e si è scagliato, in maniera maleducata e mancando di rispetto ai laziali, contro il pubblico. “Mi avete rotto il c…., dovete stare zitti”. Si è sfiorata la rissa. “A noi di voi calciatori non importa nulla, ma visto che indossate un simbolo importante per noi come l’aquila, tramandatoci dai nostri padri, dovete rispettare tutti i tifosi che vengono qui per voi”, le parole pronunciate da un supporter capitolino nel faccia a faccia con Cavanda.
Ma il clou della serata è stata la figura barbina del “povero” Manzini. Il team manager della Lazio, una volta preso parola, è stato costretto a portate i saluti da parte del più impopolare dei presidenti del calcio e di presentare il “delfino” Enrico, ribadendo le minacce già pronunciate da Lotito che ha più volte affermato che lascerà la squadra al figlio. Sia Manzini che l’incolpevole Enrico sono stati letteralmente bombardati di fischi e cori che invitavano Lotito ad andarsene. A proposito di Lotito jr, proprio oggi sta girando una foto con l’immagine di Totti sul profilo Facebook di Enrico. Tutto vero o si tratta di un profilo falso e di una provocazione?
Una contestazione feroce che oggi non è stata riportata da nessun quotidiano. Eppure, ad Auronzo, erano presenti giornalisti del “Messaggero” e del “Corriere dello Sport”. Sicuramente, vista l’ora tarda in cui si è conclusa la “festa”, i bombardamenti sulla striscia di Gaza e l’aereo abbattuto in Ucraina (argomenti senza dubbio molto più seri e delicati di questo), la carta stampata era troppo impegnata per pubblicare la notizia del flop della presentazione della Lazio.Certamente -almeno ce lo auguriamo- domani le colonne di questi due giornali verranno riempite di esclusive riguardanti questa giornata ad Auronzo. Una località che mai come quest’anno ha fatto registrare un calo così grande di prenotazioni. Colpa della crisi o colpa di Lotito? Qualche tifoso arriverà sicuramente nel week end, ma le dichiarazioni, unanimi, degli albergatori sono emblematiche: “rispetto alle altre stagioni il calo dell’affluenza dei sostenitori biancocelesti c’è stato eccome”.
A proposito di promesse e bugie lotitiane: ma in estate non doveva arrivare Quagliarella? Il presidente arrivò a minacciare querele su chi si era permesso di dare un’altra versione dei fatti. E cioè che l’attaccante juventino aveva categoricamente escluso qualsiasi altro rapporto con lui e la società biancoceleste, deluso dal trattamento subito durante i contatti i club ed il suo procuratore. Bene, oggi il Torino ha ufficializzato il suo acquisto.
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