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Funerali DiaboliK: ipotesi di svolgerli fuori Roma

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Diabolik attende una funzione funebre, si valuta un funerale fuori Roma

Continua la trattativa tra la famiglia Piscitelli e la questura per avere un funerale degno per Diabolik.

A dare la notizia ci pensa direttamente Angela Piscitelli, sorella del capitano della Nord Biancoceleste.

“Lo abbiamo detto chiaramente ai funzionari con cui abbiamo parlato. Abbiamo proposto di svolgere i funerali pubblicamente al santuario del Divino Amore, fuori dal centro abitato, in una zona facilmente delimitabile e logisticamente adatta ad accogliere molte persone. Loro ci hanno nuovamente proposto di celebrare le esequie in maniera semi-clandestina, a numero chiuso, ma nella spoglia cappella del policlinico di Tor Vergata. È imbarazzante per noi, come possiamo dire a qualcuno ‘tu sì, puoi venire’, ‘tu no’?”. Nessun accordo, nessuna mediazione. Il compromesso offerto dalla Questura è inaccettabile per la famiglia Piscitelli, che ha ribadito in coro la propria volontà di percorrere tutte le vie legali possibili per dare a Diabolik un “funerale degno”.

Da Lalaziosiamonoi si legge:

IL NUOVO SCENARIO – “Stiamo prendendo in considerazione la possibilità di svolgere le funzioni fuori dalla provincia di Roma”. Un’eventualità scoraggiata – dice Angela Piscitelli – solo dall’anzianità dei loro genitori, che potrebbero avere difficoltà a spostarsi così tanto dalla loro casa. Ma l’ipotesi sta prendendo piede, perché il provvedimento del questore di Roma riguardo i funerali privati non avrebbe più valore fuori i confini della sua giurisdizione. Secondo il Messaggero, potrebbe essere Viterbo il luogo designato, perché dotato anche di forno crematorio (i familiari di Fabrizio Piscitelli vorrebbero cremare la salma n.d.r.). Una nuova ordinanza della Questura, comunque, ha invitato la famiglia a comunicare con largo anticipo qualsiasi spostamento del corpo dall’obitorio di Tor Vergata.

LIMITI DI TEMPO – Le spoglie di Diabolik sono state lasciate al policlinico in attesa di nuovo ordine, dopo la mancata autorizzazione dei familiari a trasferirle al cimitero di Prima Porta lo scorso martedì mattina. Il corpo però “Non può restare all’obitorio all’infinito” – dice Luigi Tonino Marsella, il direttore del Dipartimento di Medicina Legale di Tor Vergata, che poi aggiunge – “Nel caso in cui non avessimo alternative, potremmo disporne la transazione al deposito cimiteriale. Le nostre celle sono limitate (sono una cinquantina n.d.r.). Confidiamo nella mediazione, ma se sarà necessario lo dovremo trasferire, agendo nel modo meno traumatico possibile per la famiglia”.



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