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Gazzetta Sports Awards Siniša Mihajlović vincitore del premio “Leggenda”
Sinisa Mihajlovic ha ricevoto il premio “Leggenda della Gazzetta Sports Awards. Il tecnico del Bologna è stato intervistato in diretta ” La 7″.
Quali sono i 4 eventi più importanti nella carriera?
“4 sono gli eventi importanti della mia carriera, il primo evento era quando la mia città era tutta in costruzione e mio padre mi comprò il mio primo pallone che per poterci giocare, dovevo mettergli la crema per tenerlo morbido mattina pomeriggio e sera.”
Poi la mia prima partita con la nazionale croata dove avevo le scarpe da Rugby, avevo tolto un tacchetto per una migliore aderenza.
Il terzo quando ho vinto la Coppa Campioni con la Stella Rossa entrando nella storia del calcio slavo con una squadra che ho tifato fin da bambino.
Il quarto momento è quando ho avuto la fortuna di giocare con Mancio.”
Carriera da Allenatore
“Da allenatore devo ringraziare Roberto Mancini quando facevo il secondo all’Inter dove gestire giocatori del calibro di Ibrahimovic, Zanetti, Veron, Samuel non era facile e questa era una gran scuola e grazie a lui che sono arrivato qui.”
Due record in Italia: gol su punizione e 3 gol su punizione in un unico match…
“Io quando tiravo i rigori non guardavo il portiere mentre quando tiravo le punizioni lo guardavo fino all’ultimo cambiando direzione a seconda come si muoveva, il trucco è tirare punizioni diversamente non come Messi e gli altri che hanno solamente una direzione”.
Giocare con Roberto Mancini
Alla domanda perchè non hai fatto mai calciare una punizione a Roberto Mancini risponde ” Eh ma non era neanche capace (ride ndr)”
La Malattia
“Stiamo alla fine del tunnel. Sicuramente mi ha aiutato molto l’affetto dei tifosi, non mi piace scappare se c’è un problema lo affronto. Ho preso una bella botta e per due tre giorni stavo male ma alla fine ho tolto tutta la negatività, petto in fuori e guardare negli occhi il problema. Il calcio, la mia famiglia ed i tifosi mi hanno tenuto in vita. Anche vedere gli striscioni dei tifosi che non ero simpatico all’epoca e leggere quei messaggi mi hanno fatto emozionare e mi hanno fatto venire voglia di combattere. L’unica persona che conosco e ha più palle di me è mia moglie e lo ha dimostrato. Ha dormito tutto il tempo in ospedale su una sedia affianco a me.”
Rimpianti sportivi?
“Ho solamente un rimpianto e non è sportivo: mio padre purtroppo era malato di Cancro ed io allenavo il Catania. Ho deciso per amore dei miei figli di portarli alla finale di Champions dopo che mia madre mi disse che papà stava bene ma in ospedale. Il giorno dopo mi chiamò mio fratello dicendomi che purtroppo era morto. Quando bevo la grappa ora ne prendo due, una per me ed una per lui e nei locali chiedo sempre di mettere la sua canzone”.
L’intervista di Cairo a Sinisa Mihajlovic
Urbano Cairo ha voluto fortemente che Sinisa Mihajlovic vincesse il premio “Leggenda”
Le parole di Sinisa:”Quando io mi sono ammalato fin da subito si è informato quali fossero i medici e l’ospedale migliore, le sono molto grato, questa cosa le fa onore”
Le parole di Cairo e sulla sua malattia: “La gente vede in Sinisa una persona che ha affrontato la malattia a viso aperto senza lasciare il lavoro e con positività. Il fatto di avere un problema senza abbatterti mai è un grande insegnamento per gli altri.”
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