“Tutto questo, prima ancora che deprimente è sommamente cretino. Confessa l’obesità mentale, la pigrizia di un gregge suddito, eternamente bisognoso di perpetuare la sua funzione passiva, il versante più comodo della vita. Idolatrare invece che tifare, latrare invece che amare. Gente che sembra aver dimenticando e azzerato i canoni elementari di quel demenziale e mistico delirio che è il tifare la propria squadra”.
Su Spalletti: “Lucio Spalletti da Certaldo è oggi il romanista più romanista che c’è (aggiungo da ieri l’indonesiano con la cresta). Da tifoso autentico ha capito subito il potenziale veleno della divisione, ha cercato di esorcizzarlo in tutti mondi, non facendo i conti con la coda del diavolo, una storia idolatrica che si è nel frattempo alleata a Belzebù, trasferitosi nei piedi di Totti e nel suo puntiglio di metterla nelle chiappe di chi, secondo lui e il suo entourage, trama contro. Idea poveraccia”.