Barriere, prefetto e curve deserte nel derby. Giorgio Sandri ne parla a “il Tempo”

La testata giornalistica “il Tempo” ha riportato un’ intervista di Giorgio Sandri riguardante il derby di Domenica 8 Novembre. I presupposti che le curve delle due fazioni diserteranno il match sono confermate e non resta che aspettarsi un derby sottotono e anomalo almeno sugli spalti. La decisione del prefetto di dividere le curve con delle barriere tiene ancora banco nel mondo del tifo. Barriere che secondo Sandri sono inutili. Nel 2008 venne ospitato proprio nel derby in curva sud ad assistere la partita insieme ai cugini portando al collo la sciarpa biancoceleste, un segno di rispetto e solidarietà che non passa inosservato.

Divisione delle curve, controlli esasperati e sempre meno gente allo stadio. Che sta accadendo?

“Credo sia solo un modo per allontanare i tifosi dall’Olimpico, continuando così morirà la passione per questo sport. Oggi non andranno più allo stadio, domani non faranno più gli abbonamenti alle tv. Senza il trasporto della gente non si va da nessuna parte, con questa iniziativa la sicurezza non è garantita per niente”.

Perché?

“Dentro gli stadi non accade più nulla da 10-15 anni, se all’esterno succederà qualcosa dovranno prendersi le loro responsabilità”.

Secondo lei le società possono intervenire?

“Non credo sinceramente che possano fare qualcosa, non hanno impianti di proprietà o strumenti adatti per risolvere il problema. In Inghilterra hanno gli strumenti per mettere fine a certe situazioni, le colpe principali in Italia sono soprattutto delle strutture che non ci sono”.

Domenica le due curve non entreranno. Che derby sarà?

“Sarà una tristezza vera, la stracittadina senza tifosi è la tomba del calcio. Ripeto, oggi le curve sono vuote, domani le televisioni non venderanno abbonamenti. Il prefetto Gabrielli avrà le sue ragioni, ma ci pensi bene, mantenere una certa distanza non porta a nulla, è un atteggiamento sbagliato. Un passo in avanti, ogni tanto, potrebbero farlo anche loro verso i cittadini”.

Il suo ricordo più bello legato ad un derby?

“Quando andavo allo stadio da ragazzo era ancora meno sicuro, si stava tutti insieme e per ore intere si aspettava l’inizio della partita. Ricordo il gol di Nanni contro la Roma, c’era un clima diverso, magari ci scappava qualche ceffone, però era tutto più leggero. Ora è cambiato completamente lo spirito, un vero peccato”.



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