Storia S.S. Lazio
Ho già vinto !
Non smetterò mai di ringraziare mio padre, il destino ed il mitico Generale Vaccaro, che mi hanno permesso di avere l’onore, perché di onore si tratta, di diventare un tifoso della Lazio. Lo penso ogni giorno, prima del derby ancora di più. Sì, perché la stracittadina oltre ad essere fonte di emozioni, sogni, speranze e paure, è anche una grandissima e ciclica occasione di confronto. E ogni volta, quando arrivo allo stadio e guardo in faccia i nostri dirimpettai, mi accorgo che non essere diventato come loro è già un grandissimo successo. Tale successo è stato decretato il 26 Maggio in un Derby storico e irripetibile che c’ha visto trionfare rendendo inutili tutti i successivi Derby se non per un fine statistico, ma non c’è scudetto o coppa che tenga. La vittoria più grande il Laziale la ottiene quando sceglie di tatuarsi per sempre nel cuore i colori del cielo, quando esce dalla massa e dal gruppone decidendo di farsi diamante in un mondo di sassi. Il 26 Maggio ne è stata solo la naturale conseguenza, la dimostrazione sul campo d’essere superiori. Una sentenza inappellabile che nessuno potrà mai cancellare
Ho amici romanisti che stimo e rispetto, per carità sarebbe stupido affermare il contrario, ma penso sinceramente che il Laziale, quello vero, abbia una marcia in più. Parliamo di quando eravamo bambini, ad esempio. Alzi la mano chi non si divertiva ad essere in inferiorità numerica a scuola, quando provavano senza mai riuscirci a metterci in mezzo. Altri avrebbero seguito il vento, la moda, la corrente: Noi no. A noi piaceva sentirci diversi. E se eravamo soli in mezzo a cinque o dieci “nemici” non ce ne fregava niente, anzi era meglio, il divertimento aumentava, la nostra testa alta ed il nostro sguardo fiero facevano ancora più male a chi invece aveva bisogno del gregge per affermare la propria personalità. E’ una cosa difficile da spiegare a chi non c’è dentro direttamente. E forse è pure meglio così. La Lazio è uno stile di vita, che influenza le nostre scelte e le nostre giornate in ogni momento, non solo la domenica durante la partita. Il Laziale, quello vero, è l’eleganza, la distinzione, la romanità più profonda e più vera. Niente borate, niente bruchi giallorossi, niente simboli e ostentazioni pacchiane.
Il Laziale non devasterà mai la sua città dopo una vittoria, non farà mai festeggiamenti o cortei in stile martedì grasso, non proverà mai a buttarla in caciara, perché ha un modo di intendere la vita sobrio, diverso, tutto suo, un modo di intendere la vita che preferisce la qualità alla quantità, che predilige la classe, lo stile e la sobrietà, alla grossolanità e alla maleducazione.
Il Laziale il suo derby personale l’ha già vinto, a prescindere dal 26 Maggio che ha sancito in maniera definitivo le gerarchie cittadine. Trionfa ogni giorno, da quando ha scelto di abbracciare il bianco ed il celeste. Un pensiero va come sempre ai pionieri, a Luigi Bigiarelli e ai suoi otto amici che ci hanno regalato la Lazio e al grande Generale Giorgio Vaccaro, che l’ha tenuta in vita quando qualcuno provò a violentarla e ad ucciderla per sempre. Le tante finali perse dai nostri nemici sono un chiaro segnale che qualcuno non vuole vedere uno scempio che possa macchiare in maniera oscena una città che ci appartiene da oltre 113 anni
Per questo e tanti altri motivi,è bene ricordarlo ancora una volta, noi il nostro derby lo vinciamo tutti i giorni. Perchè siamo Laziali: Patrizi, in un mondo di plebei
LEONARDO CRAJA – Since 1900
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