Luglio, inizia una nuova stagione per la Lazio, ma soprattutto inizia una due mesi che per ogni tifoso biancoceleste è un’agonia, ossia la sessione estiva di calciomercato.

Andiamo con ordine: la squadra romana si presenta a Formello prima della partenza per il Cadore, con l’entusiasmo del terzo posto che poteva addirittura essere un secondo posto se non fosse stato per quel maledetto derby perso, ma purtroppo è l’inizio degli addii, anche quelli più dolorosi. Infatti, con 318 partite e 14 gol in 9 anni, Cristian Daniel Ledesma non rinnova il suo contratto in scadenza il 30 giugno e saluta l’Italia, la sua destinazione sarà il Brasile sponda Santos; stesse operazioni (svincolo) accadranno per Michael Ciani che firmerà per l’Espanyol prima e per lo Sporting Lisbona successivamente non essendo stato convincente agli occhi degli spagnoli, Diego Novaretti che tornerà in America ma nella messicana Leon dove aveva già militato in prestito la stagione precedente, e soprattutto la “palla al piede” Giuseppe Sculli, liberato dopo aver soggiornato con la Primavera e viaggiando di prestiti in prestiti. Verso la metà del mese arriva il primo e unico movimento monetario in uscita, infatti Luis Pedro Cavanda passa alla turca Trabzonspor per 2,5 milioni di euro (quando, va detto, poteva essere ceduto l’anno precedente a cifre poco più alte), ma per il resto sempre e solo svincoli: Lorik Cana lascia la Lazio dopo 4 anni e torna in Francia ma nel Nantes, Bruno Pereirinha si svincola e va a giocare in Brasile nell’Atletico Paranaense, un altro giocatore compie la stessa tratta Italia-Brasile ed è Ederson, infatti il trequartista di cristallo ex Lione poco convincente nei 3 anni a Roma (tra l’altro) rescinde il contratto e torna nella sua patria natia. Gli ultimi movimenti di agosto vedranno la partenza dubbiosa di Alvaro Gonzalez, per lui prestito sempre in Messico ma nell’Atlas e i prestiti dei giovani Perea, Tounkara e Strakosha (rispettivamente) nel Troyes, nel Crotone e nel club satellite Salernitana.

Ora il tasto dolente inizia ad essere gli acquisti: se una squadra vuole ambire a qualcosa di più, è ovvio che si punta a migliorare la rosa. A questo punto, si decide di puntare su Ravel Morrison, centrocampista di indubbie qualità arrivato a parametro zero e a Formello già da gennaio, con qualità caratteriali ben peggiori di Balotelli, per di più ben noti nell’ambiente europeo; per un anno, Stefano Mauri alla fine resta clamorosamente dopo aver pensato che lo scandalo scommesse lo abbia davvero fatto uscire dai giochi, aggiunto al fatto che forse aveva davvero dato veramente tutto. Di certo, possiamo rispondere che buone risposte le abbiamo avute dai 10 milioni spesi (bene) per Sergej Milinkovic-Savic del Genk, serbo under21 e di grandissime prospettive, e dai 4 milioni per Ricardo Kishna, esterno offensivo e talentuoso dell’Ajax; arriva dall’Olanda e sempre a paramentro zero il difensore centrale Wesley Hoedt, cresciuto nell’AZ Alkmaar, e con lo stesso trattamento arriva dalla cantera del Barcellona il terzino destro Patric, del quale se ne avranno poche tracce.

Il tifoso biancoceleste può aver pensato di aver visto dei movimenti di miglioramento nei ricambi di una rosa forse limitata seppur talentuosa, ma ecco che le sirene dei grandi club, come ombre minacciose, incombono sui pezzi migliori della squadra: Felipe Anderson subisce un pressing psicologico dal Manchester United che propone una cifra aggirante tra i 30 e i 35 milioni, mentre Lucas Biglia ha estimatori nel Real Madrid e nella Juventus con cifre intorno ai 25 milioni; di Balde Keita si capisce ben poco, sembravano esserci sondaggi dalla Germania ma mai offerte concrete, idem per Candreva che ha avuto di più importante a cui pensare ossia non essere diventato capitano ad appannaggio del vicecampione del mondo.

Abbiamo parlato di movimenti di mercato, ma le prestazioni? Brutte, a volte irriconoscibili, i giocatori sotto pressione perchè richiesti giocano con la gamba contratta per non incappare in infortuni, anche le amichevoli in montagna non danno gli effetti sperati, ed ecco che la squadra di Pioli si presenta a Pechino per la Supercoppa Italiana (riprese tv a parte) con un morale non affatto buono e con una lezione perfetta della Juventus che mostra a tutti di cosa ha bisogno la Lazio, difensori validi e qualcuno che segni, visto che Klose sembra essere davvero arrivato al capolinea della sua carriera stratosferica. Il doppio confronto di Champions League mostra come un vantaggio seppur minimo e costruito all’andata con il gol di Keita si possa sfaldare con tre gol da una squadra sinceramente alla portata dei biancocelesti, aggiungiamo che Biglia si infortuna e tante strategie (anche di mercato!!) saltano di brutto.

Il ripiego? Alessandro Matri. Arriva il 31 agosto dal Milan in prestito con diritto di riscatto e nello scetticismo della piazza, riconoscendo effettivamente nel lodigiano una qualità realizzativa importante ma solo con una frequenza in termini di minutaggio e prestazioni.

Da qui parte il campionato della Lazio a fine agosto, con tante delusioni e la prima vittoria sofferta con la neopromossa Bologna dell’ex temuto Delio Rossi, il resto sarà una stagione in continua salita.



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