Dieci anni trascorsi tra Atalanta e Lazio con una Coppa Italia in tasca, adesso è allenatore dei Berretti del Pescara; Luciano Zauri ha di sicuro un’idea ben precisa dell’aria che può tirare sia a Bergamo che a Roma, a maggior ragione se nel prossimo turno di Serie A ci sono proprio le due squadre dove ha raccolto le sue maggior soddisfazioni professionali.

Lalaziosiamonoi.it ha intercettato l’esterno abruzzese rilasciando questa interessante intervista.

Come vede la partita contro l’Atalanta?
“Affrontare l’Atalanta non sarà facile visto che parliamo di una squadra che negli ultimi anni ha costruito le proprie fortune proprio in casa. Sarà una partita difficile, anche perché i ragazzi di Reja hanno perso male a Torino nell’ultimo turno e vorranno sicuramente rifarsi”.

Chi potrà decidere la gara?
“Attualmente Felipe Anderson è il più in forma. Insieme al brasiliano punterei anche su Candreva: sono i due che insieme fanno di più la differenza. Non so sinceramente se Matri scenderà in campo, vedremo se Pioli lo inserirà al posto di Klose, ma è sicuramente un giocatore che può fare bene anche mercoledì”.

La Lazio è a due distanze dalla Roma capolista. Si può sognare uno Scudetto a tinte biancocelesti?
“La classifica dopo questo inizio di campionato è veramente corta. La Lazio sta facendo benissimo e anche l’ultimo turno ha recuperato punti importanti sulla Fiorentina. Il campionato è ancora lungo e se continuasse così la Champions League sarebbe sicuramente alla portata della squadra di Pioli e poi perché no, magari si può anche sognare qualcosa di più”.

Approva la scelta della società di dare la fascia da capitano a Biglia?
“Sinceramente avrei dato la fascia ad un altro calciatore, anche se Biglia è un calciatore davvero fondamentale per la squadra. Biglia, però, è da meno anni che è in Italia e di solito la Lazio sceglie il proprio capitano in base alle presenze fatte”.

Chiudiamo con qualche ricordo. C’è un episodio di quando vestiva la maglia della Lazio che ha nel cuore?
“Ho giocato qualche anno (ride, ndr) per cui ne avrei tanti. Sicuramente ricordo con estremo piacere la vittoria della Coppa Italia nel primo anno con Mancini e, negli ultimi, la qualificazione in Champions League conquistata dopo un campionato importante”.



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