Per raccontare quella giornata devo tornare indietro di un anno. Era il 1999, Lazio – Parma : La Lazio dopo un campionato stradominato si trovò ingiustamente seconda a 1 punto dal Milan che purtroppo avrà vita facile a Perugia e si proclamerà Campione d’Italia. Una delle più grosse ingiustizie subito nella mia vita di tifoso Laziale. Andai allo stadio con mio padre e mia sorella consapevoli che il miracolo non ci sarebbe stato e così infatti è accaduto… Passiamo all’anno successivo, la Lazio si trova pressappoco nella stessa situazione dell’anno precedente. Si stava vedendo sfilare dalle sue mani uno Scudetto ampiamente meritato. Questa volta non c’è il Milan, ma la Juventus che affronterà di nuovo il Perugia. Non ci volevo credere, sembrava una maledizione. I giorni prima parlai con mio padre cercando di darci delle speranze, ma anche questa volta pensavamo che non c’era niente da fare. Ci si alza presto la mattina, una colazione, una letta svelta al giornale e ci avviciniamo allo stadio senza avere neanche il biglietto. Mio padre era abituato a prenderlo agli allora bagarini. A via Allegri in quei momenti il popolo Laziale è in rivolta, gli Irriducibili portano avanti una manifestazione senza il quale non sarebbe avvenuto il tanto atteso miracolo. Un pranzo sostanzioso a casa di mia nonna che aveva casa attaccata a Piazza Risorgimento e poi in marcia silenziosa verso lo stadio. Mio padre trova il tempo di comprarsi la maglia del centenario. Quel giorno costò in via eccezionale 60.000 Lire. Io l’avevo già e tuttora la custodisco gelosamente in un cofanetto. Arriviamo allo stadio, la prima cosa è cercare i biglietti. Eravamo io e lui, mia sorella questa volta non c’era. Non ci credeva e andò al mare con il ragazzo, anch’egli laziale. Sotto la Maestrelli ci troviamo davanti Bob che parla con alcuni tifosi, mi tremavano le gambe….Nel giorno del secondo Scudetto incontrai Bob Lovati, un monumento della Lazio che al suo confronto mi fece sentire minuscolo. Passata quella breve emozione cerchiamo il biglietto. Troviamo due curve Maestrelli da 27.000 Lire l’una. Mio padre le prende ed entrammo così allo stadio. Faceva molto caldo, la partita inizia. Tutto facile per la Lazio che risolve tutto entro la fine del primo tempo. 2 – 0 grazie ai rigori di Simone Inzaghi e Veron. A Perugia il risultato è ancora fermo sullo 0 – 0, mentre nuvole minacciose si avvicinano nel capoluogo umbro ( su tutta Italia c’era il sole ). Inizia il secondo tempo, ma non a Perugia dove scoppia un diluvio incredibile. Un segnale pensai ? Non lo so, la partita della Lazio non m’interessava più. Una tiepida esultanza al 3 – 0 di Simeone e poi la mia mente rivolta a Perugia dove si stava scatenando il finimondo. Piccola invasione, lì ho temuto il peggio, ma l’allarme rientrò. Finisce la partita e inizia il secondo tempo di Perugia – Juventus. La mia partita da seguire è questa e iniziai a pregare. Vado in bagno, ma in quel momento…UN BOATO INCREDIBILE mi scosse. “ HA SEGNATO, HA SEGNATO IL PERUGIAAAA “ sento un ragazzo da fuori e io con i miei pantaloni ancora da rimettere su e da sbottonare cominciai a saltare e a gridare. Credevo in uno scherzo, ma quando risalii le scale non ci volevo credere era tutto vero e cominciai a esultare. Ma la cosa durò poco tempo. C’erano ancora 40 minuti abbondanti da giocare e non mi volevo illudere :” Calmati Leonardo, la Juventus non perderà “. Io e mio padre facciamo invasione. Prima mi metto sotto la porta davanti alla Maestrelli, poi mi sono sieduto in panchina fino ad arrivare alla pista d’atletica sotto la Nord. Non stava ancora accadendo nulla. Ci promisero di installare il maxi schermo sui tabelloni, ma nulla di fatto. Ho anche il tempo di rimediare un pezzo di terreno di gioco che ancora tengo in camera mia. Il nostro unico contatto con lo stadio Curi di Perugia erano le radioline. A 5 MINUTI DALLA FINE, inizia la radiocronaca di Cucchi che rimbomba in tutto lo stadio e io :” NOOOO, NO NON VOGLIO SENTIRE NIENTE VI PREGO “ mi tappai le orecchie, ogni pallone giocato dalla juve mi faceva scoppiare l’aorta ogni pallone recuperato dal Perugia un sospiro di sollievo. Mi inginocchiai e pregai convinto che la Juve potesse pareggiare….a 1 minuto dalla fine Cucchi disse :” La Lazio è vicina al suo secondo titolo italiano “ E lì partì dalla mia bocca di tutto. “ Non voglio sentire niente “ fino a quando…..” Inzaghi spalla alla porta, cerca la triangolazione con Esnaider entra in area ( e lì ero vicino al collasso )chiuso però da Materazzi, copre palla il difensore del Perugia ( TUM TUM TUM ) MENTRE IN QUEST’ISTANTE COLLINA DICHIARA CONCLUSO IL CONFRONTO SONO LE 18:04 MINUTI DEL 14 MAGGIO DEL 2000 LAZIO LAZIO E’ CAMPIONE D’ITALIA “. In quel momento urlai la mia gioia con mio padre che strillò e mi alzò di peso in mezzo a una folla festante. M’inginocchiai davanti alla curva nord, baciai la pista d’atletica e scoppiai a piangere. Non ci volevo credere. A 13 anni vidi festeggiare il mio primo Scudetto, mio padre con un modo di fare un po’ maligno mi ricordò :” Io ne ho aspettati 36, GODITELO FINCHE’ PUOI “. Siamo stati un’ora dentro lo stadio a saltare, cantare e a festeggiare. Nesta prende l’altoparlante e grida :” Juve, juve vaffanculo “ con tutto lo stadio che lo segue e altri cori via dicendo….Inizia la festa, colpi di clacson dallo stadio fino a casa, io seduto sul finestrino per un attimo a cantare con gli altri tifosi, una sosta breve a casa per cambiarci e mangiare e poi dritti in centro con la Citroen Berlingo di mio padre e le bandiere di fuori, passiamo per il Circo Massimo, resteremo lì fino alle 2 e poi un giro in centro fino a Piazza del Popolo inginocchiato con le braccia al cielo e io che dico :” DIO C’E’, DIO C’E’ “ e poi :” SIAMO NOI, SIAMO NOI, I CAMPIONI DELL’ITALIA SIAMO NOI “. Si torna a casa quasi all’alba. I giorni dopo saranno conditi ancora da una grande gioia e una forte goduria che custodisco gelosamente nel mio cuore biancoceleste da 14 anni esatti…GRAZIE LAZIO MIA
Leonardo Craja – Since1900
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