“Io ho sempre detto un sola verità su Petkovic e sulla condizione della squadra“. Esordisce così Claudio Lotito sulla situazione del tecnico di Sarajevo, come riportato da Tuttomercatoweb.com: “Mi sono speso per tre giorni consecutivi per capire qual era il problema del blocco di risultati. Abbiamo una squadra che ha delle potenzialità e non riusciva a ottenere i risultati che merita – è il ragionamento del patron laziale – e questo ha portato un blocco mentale che ci ha frenato sopratutto a livello psicologico. Poi abbiamo avuto tanti infortuni, anche nove tutti assieme, che hanno influito sui nostri risultati negativi. Ieri la squadra è scesa in campo con una grande voglia di vincere – conclude il suo discorso sulla Lazio – per dimostrare che loro non erano quelli delle ultime gare e lo hanno dimostrato. Questa vittoria porta autostima e spero che possa essere un punto di partenza per il futuro“.
Dal campo allo stadio, o meglio alla legge sugli impianti sportivi. Lotito ci va giù duro: “Quando si affrontano i problemi senza conoscere la materia, si creano dispositivi normativi che producono danni. Si parte dalla legge sugli stadi che impedisce di presentare un progetto con interventi che vanno oltre il semplice stadio. Siamo tutti d’accordo che i nuovi vanno costruiti in periferia, lontano dai centri abitati, ma così si rischia di fare una cattedrale nel deserto se non si costruiscono attorno collegamenti e altri poli attrattivi. Per come stanno le cose – prosegue il presidente biancoceleste – uno stadio in Italia costa 200 milioni e questo vuol dire far fallire una società. È stata una decisione presa per tutelare certe realtà storiche delle città e rendite di posizione di chi ha i terreni su cui bisognerebbe edificare. Hanno fatto una legge tanto per fare che può andare bene per gli impianti piccoli, di base, ma non per quelli di Serie A. Così si rischia di dover fare stadi da 20 milioni di euro adatti a un calcio del terzo mondo. Inoltre serve certezza nei tempi di accettazione dei progetti oltre che di costruzioni: se a Torino la Juve, che ha molto peso in città, ci ha messo 8 anni a costruire lo stadio, qui a Roma c’è il rischio che i tempi diventino di 12-15 anni. Il Governo non sta rispettando le promesse fatte“.
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