europa-leagueUn intralcio per il cammino in campionato, dicevano. Una succursale malridotta della Champions. Ma soprattutto, un barile da cui non si raschia nulla. Eppure, analizzando gli introiti legati alla positiva partecipazione della Lazio nella scorsa edizione di Europa League, ci si accorge come i numeri siano tutt’altro che da buttare. E così,come conferma l’edizione odierna de Il Corriere dello Sportla Lazio si è assicurata un altro ricco assegno da mettere in bilancio: nelle casse della società biancoceleste a giugno l’Uefa ha versato 9 milioni, 560 mila e 976 euro sotto forma di premi e di market pool, il paniere che contiene varie forme di sponsorizzazione e proventi da diritti televisivi, in crescita per le squadre italiane grazie alla visibilità congiunta, dallo scoro anno, sia su Mediaset che su Sky. Soltanto quest’ultima voce parla di 5,9 milioni incassati, mentre gli altri sono il frutto dell’ottimo cammino della banda Petkovic, giunta fino ai quarti di finale, quando ci pensò la sciagurata conduzione di gara del fischietto scozzese Collum a rovinare tutto nella bolgia di Istanbul contro il Fenerbahçe. Va specificato, inoltre, come il totale non tenga conto dei numeri del botteghino all’Olimpico, con il quale si superano dunque i 10 milioni, nonostante i due match a porte chiuse contro Stoccarda e lo stesso Fenerbahçe. Una cifra considerevole per una società che fattura circa novanta milioni a stagione e che vive sempre con il fardello annuo da oltre sei milioni da versare nelle casse del Fisco. Con la partecipazione diretta alla fase a gironi 2013/2014, garantita lo scorso 26 maggio grazie alla vittoria nella finale-derby di Coppa Italia, la Lazio si è già assicurata un altro tesoretto da 1,3 milioni, a cui si sono appena aggiunti i 200.000 euro per il successo all’esordio contro il Legia Varsavia. Secondo i premi Uefa, infatti, a tanto ammonta il bonus fissato per ogni vittoria, mentre ogni pareggio ottenuto vale la metà. Vincere il girone significherebbe mettere sulle mani su altri 400.000, oltre ad un gettone da ulteriori 200.000 per l’automatico ingresso ai sedicesimi di finale. Al netto di market pool e botteghino, dunque, primeggiare nel girone J anche quest’anno significherebbe garantirsi una cifra vicina ai 3 milioni. Gongola Lotito, sperano in una chance i calciatori meno utilizzati, ma soprattutto sognano i tifosi: perché il fascino del palcoscenico europeo rimane in primis sempre quello del campo, anche nel calcio moderno inglobato dal business senza freni. Che l’Europa League al giovedì non sia più questo gran fastidio?

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