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Ilievski – Mauri,parla l’avvocato Melandri
Melandri:”Ilievski parla per convenienza,le pene nel suo paese sono inasprite”
L’interrogatorio di 5 ore dello zingaro sta facendo scalpore, giornali e giornalai non fanno altro che parlare di Mauri, così radiosei ha contattato l’avvocato Melandri per far chiarezza sui fatti.
“Questi sono tutti comportamenti che le procure devono evitare. Se il nostro codice di procedura penale è costruito con delle regole è perché il giudice non deve subire condizionamenti. Io non posso pensare che il giudice non apra un giornale… l’informazione deve essere corretta, ci si deve limitare al fatto di cronaca. Come al solito siamo arrivati a maggio ed escono sui giornali nuove piste per poter parlare di calcio nelle aule e non di calcio giocato. Ci siamo abituati, ogni volta si parla di svolta nell’inchiesta e invece si torna alle stesse identiche circostanze. L’ordinanza di custodia cautelare aveva all’interno l’intervista fatta ad Ilievski in cui negava di aver conosciuto Mauri e in cui diceva che c’erano anche altri soggetti. Sempre all’interno c’è l’intercettazione in cui Ilievski chiama il giornalista lamentandosi di aver riportato cose non vere. La verità processuale sta nei riscontri che ci sono agli atti dell’ordinanza. Che oggi si venga a raccontare una storia diversa lascia perplesso e lascia perplesso che ci siano ancora persone che gli credano”.
“Quelli che erano riscontri oggettivi oggi invece vengono superati dalle dichiarazioni di un coindagato che riferisce sempre la stessa cosa. Mauri, se ricordate, ha sempre detto di aver visto Zamperini per il tempo necessario alla consegna dei biglietti. Sicuramente non c’è stato il tempo necessario per architettare tutta l’organizzazione della partita, questo è poco, ma sicuro. Mauri, inoltre, ha sempre detto che fa fotografie con molta gente, ma ha sempre dichiarato che non gli è stato presentato tale Ilievski. I telefoni di Mauri sono stati controllati, addirittura hanno fatto un incidente probatorio sui dispositivi elettronici, e non ricordo altro processo in cui succede questo, e non è stato trovato nulla quindi più di questo non so cosa altro si voglia. Vi ricorderete che tutto il processo fu fatto sui riscontri delle celle telefoniche e non vi è traccia di una chiamata Mauri-Milanetto. Sono stati contestati i contatti con Aureli e non viene contestata quella con Milanetto? Io credo che nei confronti di Mauri sia stata svolta ogni tipo di indagine, sono stati toccati anche gli affetti più cari e nulla è emerso. Il Tribunale Sportivo lo ha condannato per il suo rapporto con Zamperini in quanto non poteva non sapere e a questo ci dobbiamo attenere. Detto questo non c’è uno straccio di prova che possa ricondurre a lui. Se poi la procura vuole tenersi le parole di uno che è stato latitante per 4 anni, che pare, da quello che dicono i giornali, sia venuto in Italia perché le pene sul fixing in Montenegro sono state inasprite… Vedrei questa collaborazione nell’ottica della convenienza, la prenderei con le molle. Attendiamo un confronto con la Procura all’interno delle aule di Tribunale perché è lì che devono farsi i processi”.
La versione di Stefano Mauri è sempre la stessa. “L’unico confronto che c’è stato con la Procura di Cremona risale a tre anni, al momento dell’arresto, poi più nulla. Si sono trasferiti gli atti e c’è stato un procedimento sportivo. Mauri ha sempre detto che quella partita l’ho giocata, ho anche dato uno scossone a tutti i giocatori nello spogliatoio per vincerla.; questa è stata l’unica versione fornita dal calciatore. Di tutto il resto, zingari, slavi e quant’altro non ha mai saputo nulla. Se poi la Procura aveva il sospetto che la partita fosse combinata dalle due squadre non è mai emerso. Se ci sono più piste una di queste è per forza di cose sbagliate, se ho due piste alternative vuol dire che la certezza che alcune persone possano aver commesso un illecito non ce l’ho. L’inchiesta è chiusa, sono stati inviati gli avvisi di conclusione delle indagini. Viene data facoltà agli indagati di farsi interrogare, poi esaurita questa fase deve valutare il pubblico ministero se far iniziare l’azione penale. In quel caso si passa all’udienza preliminare quindi finalmente entreremo nella fase di contraddittorio con un giudice diverso. Poi è chiaro che la competenza territoriale è Cremona e non si può spostare”.
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