Potrebbe riservare sorprese la Disciplinare in programma oggi e domani per discutere dei presunti illeciti di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio del 2011. La prima “partita” è in bilico: Mauri e Milanetto potrebbero essere prosciolti dall’accusa di illecito per il primo match e Mauri potrebbe vedersi derubricare le accuse della seconda gara. A beneficiarne anche Lazio e Genoa: sperano di cavarsela solo con qualche ammenda. Deferiti oltre al capitano della Lazio e al calciatore del Genoa, quelli del Lecce Massimiliano Benassi, Stefano Ferrario e Antonio Rosati; quelli del Piacenza Carlo Gervasoni e Mario Cassano; Alessandro Zamperini e le società Lazio, Genoa e Lecce.
ACCUSE SICURE — Il procuratore federale Stefano Palazzi è convinto di aver a disposizione gli strumenti per provare gli illeciti e le responsabilità dei deferiti. Si tratta soprattutto di tabulati telefonici, di traffico telefonico e di sms che si è sviluppato alla vigilia delle due partite. Poi punta tutto sulle dichiarazioni di Gervasoni (ha patteggiato in sede penale a Cremona: il gup gli ha riconosciuto collaborazione fattiva e attendibilità), ma le sue sono “de relato”, riferisce cioè confidenze che gli sono state fatte da altri. Certo, Gervasoni racconta anche di essere stato pagato dagli Zingari proprio perché l’alterazione delle due gare era stata raggiunta. Servirà questo a dissipare “il ragionevole dubbio” nella Disciplinare? Probabilmente non del tutto: ecco perché sin dal primo grado potrebbero esserci sorprese. Le memorie difensive, molto corpose, potrebbero far breccia nei giudici. Palazzi per Lazio-Genoa farà leva sui tabulati telefonici e sui contatti molteplici effettuati da Mauri nella notte della gara con Aureli e Zamperini proprio mentre quest’ultimo parla con Gervasoni e Ilievski (che a sua volta chiama Singapore). Non solo, queste conversazioni Mauri le effettua con la scheda intestata alla fidanzata di Aureli. Scheda utilizzata solo per il periodo delle due partite incriminate. Mauri, dopo aver negato a Palazzi qualunque scommessa, ha cambiato versione davanti al Gip di Cremona, giustificando la scheda con il fatto di aver puntato in quel periodo su basket e tennis. Scommesse lecite che avrebbe potuto fare alla luce del sole, ma che per una questione di privacy preferì “coprire”. E’ credibile questa versione? Palazzi (e soprattutto Di Martino) sostiene di no, gli avvocati del laziali sono convinti del contrario. E fanno notare la debolezza dell’impianto accusatorio che ha deferito solo un tesserato per squadra (Mauri e Milanetto).
Avvocato Gentile nel corso del processo: “Quegli incontri di Formello e di Lecce erano finalizzati alla consegna di biglietti, indicato come teste Maurizio Manzini, il team manager. E’ un fatto ripeto notorio, ma se dovesse essere messo in discussione dalla procura, allora insisto nell’ammissione della prova”. Risposta di Palazzi: “Riteniamo questo irrilevante, la consegna dei biglietti non è idonea a contrastare l’ipotesi accusatoria. Al di là della fondatezza o meno si sottolinea l’irrilevanza di tale mezzo istruttorio richiesto. Chiedo quindi il rigetto di questa prova”.
Avvocato Gentile nel corso del processo: “Quegli incontri di Formello e di Lecce erano finalizzati alla consegna di biglietti, indicato come teste Maurizio Manzini, il team manager. E’ un fatto ripeto notorio, ma se dovesse essere messo in discussione dalla procura, allora insisto nell’ammissione della prova”.
Risposta di Palazzi: “Riteniamo questo irrilevante, la consegna dei biglietti non è idonea a contrastare l’ipotesi accusatoria. Al di là della fondatezza o meno si sottolinea l’irrilevanza di tale mezzo istruttorio richiesto. Chiedo quindi il rigetto di questa prova”.
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