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In Ricordo di Felice Pulici: il cordoglio della società
La società biancoceleste, tramite il suo sito ufficiale si unisce al dolore della famiglia Pulici per la scomparsa di un grandissimo uomo ed un pezzo di storia biancoceleste
La S.S. Lazio, il suo Presidente, l’allenatore, i giocatori e tutto lo staff esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Felice Pulici, portiere della squadra biancoceleste che nel 1974 vinse il primo storico Scudetto.
Il Club si unisce al dolore della famiglia.
La Storia
Felice Pulici nacque il 22 dicembre del 1945 a Sovico, un piccolo comune in provincia di Monza e Brianza. Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Lecco, squadra che gli consentì di debuttare in prima squadra, Pulici approdò nel 1968 al Novara, formazione militante in serie C1. Grazie anche al contributo del portiere lombardo, la compagine piemontese raggiunse la Serie B nell’annata 1969/70 e nella stagione 1971/72, in occasione di una gara valida per il campionato cadetto, l’estremo difensore di Sovico affrontò per la prima volta la Lazio.
La Prima Squadra della Capitale infila per cinque volte Pulici, ma il destino era già tracciato. Le strade del classe ’45 e del Club biancoceleste s’incrociarono a partire dall’annata successiva. Dal 1972, infatti, fu Felice a difendere i pali della Lazio. È amore sin da subito. Nella prima stagione a Roma, Pulici incassa solo 16 reti nell’arco di 30 gare disputate con l’Aquila sul petto: un record assoluto che porta ancora il suo nome.
Tale gloria personale è solo il principio del traguardo storico che il portiere lombardo avrebbe successivamente tagliato nella stagione 1973/74. La Lazio si laurea Campione d’Italia, per la prima volta. È Pulici il primo portiere nella storia biancoceleste a mettere le mani sul tricolore. Dopo Bob Lovati, figura di rilevante importanza nella Lazio di Maestrelli e Lenzini, è ancora una volta un estremo difensore ad avere un ruolo di primo piano all’interno di una compagine biancoceleste vincente. Unito da una grande amicizia con Giorgio Chinaglia, Felice Pulici resta a difesa dei pali biancocelesti fino al 1977, anno nel quale si trasferisce al Monza. Nell’arco delle 195 presenze spese con la maglia del Club più antico di Roma, Pulici stabilì il record d’imbattibilità per un portiere della Lazio salvando la porta biancoceleste dalle minacce avversarie per 606 minuti. Tale primato, successivamente, venne poi riscritto da Luca Marchegiani, il secondo estremo difensore biancoceleste a laurearsi Campione d’Italia con la Lazio. Un anno dopo si trasferì all’Ascoli, Club nel quale militò per altre tre annate.
Terminata la carriera da calciatore, Pulici entrò a far parte anche dell’organigramma societario della S.S. Lazio svolgendo nel corso degli anni diversi ruoli all’interno del Club. Un laziale fervente che per anni ha rappresentato, in più vesti, l’anima e l’essenza della Società. Felice Pulici, scomparso oggi all’età di 72 anni, resterà nelle memorie storiche del tifo biancoceleste come il portiere del primo storico Scudetto. Maglia nera, numero uno sulle spalle. Senza guanti come nel calcio di un tempo. Per sempre con noi.
Lutto al braccio
La S.S. Lazio comunica che domani, in occasione della gara Atalanta-Lazio, la formazione biancoceleste indosserà un lutto al braccio in ricordo ed in memoria di Felice Pulici.
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