Post-derby: Tagliavento indirizza, la Lazio non reagisce.
Post derby amaro, amarissimo per la Lazio ed i suoi tifosi, penalizzati da una squadra che sembra essere diventata incapace di giocare e dalla decisione dell’arbitro Tagliavento di concedere un rigore per un fallo che sì c’era, ma ampiamente fuori dall’area di rigore. La storia del fischietto di Terni con la compagine biancoceleste è tutta un programma e le statistiche non mentono, così come i numeri. Tagliavento è un vero incubo per la Lazio e i suoi tifosi. Come ripota il Corriere dello Sport, nei 24 precedenti con il fischietto di Terni, i capitolini hanno vinto solamente in 8 occasioni, poi 3 pareggi e ben 13 sconfitte, contando quella di ieri. Per non parlare delle espulsioni e dei rigori, ormai una costante. Soprattutto nei derby. Considerando i 4 derby arbitrati da Tagliavento, infatti, i tifosi biancocelesti non possono che arrabbiarsi: tre cartellini rossi e tre penalty contro. Quello di ieri, inoltre fuori area, è dunque solamente l’ultima di una serie fin troppo lunga.
I PRECEDENTI – La prima volta risale al 18 aprile del 2010, quando la Lazio perse 1-2. Tagliavento non prese alcun provvedimento nei confronti di Totti che, al termine del match, fece i pollici versi ai tifosi della Lazio. Al contrario, Ledesma venne espulso per uno scambio di opinioni con Menez. Nel marzo del 2011 (2-0 per la Roma), sulla punizione del gol di Totti, Muslera fu accecato da un laser. Provò a richiamare l’attenzione del fischietto di Terni ma niente. Nella stessa stracittadina, fu espulso Radu per una testata a Simplico e venne fischiato un rigore a favore dei giallorossi. Solo il 17 ottobre la prima gioia dei biancocelesti con Tagliavento. La Lazio vincerà il derby grazie al gol di Klose al 93’. Prima, però, non mancano le proteste per un rosso non concesso a Rosi, entrato con il piede a martello su Radu. In quell’occasione alla Lazio venne concesso un rigore. Finalmente, verrebbe da dire.
E A FINE PARTITA… – Ieri, intanto, l’ennesima beffa. Perché se la Lazio ha fatto vedere poco e niente sul piano del gioco e della idee, il rigore ha sicuramente spianato la strada a Dzeko e compagni. Al termine della gara, Pioli non ha usato giri di parole per esprimere il proprio disappunto, così come Tare. Secondo Il Tempo, infatti, il ds albanese avrebbe avuto un colloquio con il fischietto nei sotterranei dello Stadio Olimpico. Il risultato? Tagliavento sembrerebbe aver ammesso il suo errore, chiedendo scusa per la decisione presa. Ormai, però, il danno era fatto.
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