La nostra redazione ha voluto intervistare Simone Renza autore del libro “Io e Maestrelli. Quel romantico ’74” uscito in occasione del centenario del maestro.

Ciao Simone grazie per averci concesso questa intervista!

Ciao Francesco, grazie a te e a chi leggerà.

In libreria è uscito il tuo libro “Io e Maestrelli. Quel romantico ’74”. Un romanzo incentrato sul maestro su quel meraviglioso scudetto a tinte biancocelesti. Parlacene un pò…

Sappiamo che di libri sul Maestro e su quella meravigliosa e iconica Lazio ne sono stati scritti a migliaia. Ciascuno racconta storicamente ogni passo di quel cammino glorioso. Per non scrivere l’ennesima goccia nel mare, ho provato a immaginare di essere il secondo di Maestrelli. Vivere quella squadra da bordocampo…diciamo il sogno di qualunque Laziale. 

Come è nata l’idea?

L’editore, Fila37, voleva pubblicare un romanzo Laziale che, come detto prima, si discostasse dal resto – o quantomeno ci provasse ecco. Mi hanno chiesto se ne avevo voglia e così è nata l’idea di immedesimarmi nel secondo del Maestro e cercare di immaginare cosa poteva essere quel gruppo. 

Cosa rappresenta per te la figura di Tommaso Maestrelli?

Semplicemente una figura mitologica. Un qualcuno che avrei voluto conoscere, con cui avrei voluto condividere fosse anche solo un caffè. Persone così meravigliose non vengono più fuori.

Scrivere questo libro è stato difficile?

Beh sì, è il primo e, soprattutto, andavo a toccare una pagina sacra. L’ho fatto cercando di portare quanto più ossequio alla figura di Tommaso ed a quella di tutti i componenti di quella squadra.

Pensi che nella storia della Lazio lo scudetto del ’74 sia la pagina più gloriosa?

Fondativa. Maestrelli è stato un secondo Bigiarelli, un secondo Vaccaro. Ciascun giocatore è divenuto un pilastro della Lazio e della sua storia per come la conosciamo ora.

Tra i personaggi di questo libro quali sono quelli ai quali sei più affezionato? Di quella mitica banda quali giocatori ti sono rimasti dentro?

I personaggi, come detto, sono quasi tutti immaginari e riflettono anche la mia storia personale. Di quella banda di matti sicuramente Re Cecconi, per come me lo descrivono, lo vedo molto affine.

Hai in mente anche altri progetti per il futuro? Magari un altro libro sulla storia della prima squadra della capitale?

Vediamo cosa riserva il futuro e direi…perché no!

Ringraziamo Simone per l’intervista e gli auguriamo il meglio per il futuro. Il romanzo è disponibile per l’acquisto online sul sito dell’editore Fila37. Clicca qui per acquistarlo.

Trama:

Il 1974 è l’anno di gloria per antonomasia nella storia della S.S. Lazio. È l’atto fondativo di una squadra divenuta leggenda. Un gruppo di uomini attraversato da contrapposizioni violente e sentimenti travolgenti, capace di scrivere pagine memorabili, lasciando un ricordo indelebile nei tifosi. In questo romanzo realtà e finzione duettano, procedono parallele e si intersecano, restituendo un quadro autentico e al tempo stesso onirico del primo scudetto biancoceleste. Un punto di vista particolare, quasi cinematografico, in cui emerge cristallina – dietro i protagonisti sul campo, giovani scapestrati un po’ guasconi – la forza gentile di un uomo, Tommaso Maestrelli, collante e simbolo autentico di quell’avventura irrepetibile.

«L’essenza, la forza di questo gioco è rendere la sua epica popolare poema scritto a migliaia di mani. Ciascuno ne scrive una riga, una parola, un verbo. Con stili differenti. Mettendoci tutto il pathos che custodisce dentro».



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