La Lazio rende omaggio a Dino Zoff. Lo fa la lazialità tutta. Nel Salone d’Onore del Coni, Dino Zoff ha presentato l’ultimo volume della collana “I grandi libri di Lazialità”, a lui dedicato. Presenti diversi personaggi legati alla carriera, non solo da calciatore, del capitano dell’Italia che nel 1982 vinse il Mondiale (fra gli altri Marco Tardelli), in particolare quelli con cui ha condiviso i suoi anni alla Lazio. Fra un aneddoto e l’altro, si è anche parlato della squadra attuale, con il direttore sportivo Tare, l’allenatore Inzaghi e il team manager Peruzzi che sono saliti sul palco per raccontare il loro rapporto con Zoff. “Prima degli Europei del 2000 ero all’Inter – ricorda Peruzzi – e Zoff mi disse se volevo essere il terzo portiere per la competizione. Nelle gerarchie, infatti, c’erano Buffon e Toldo. Ringraziai, ma, essendo presuntuoso gli dissi di chiamare un altro. Quell’estate però Buffon si fece male e saltò la manifestazione. Proprio quell’estate ci ritrovammo poi insieme alla Lazio e, appena mi vide, mi dette del cogl… facendomi capire l’errore commesso”. Anche Inzaghi ha ammesso di aver imparato molto da Zoff: “Mi ispiro a lui come allenatore e come uomo – ha detto –. Dino resterà sempre nel mio cuore per tantissime cose. È stato l’allenatore che mi ha fatto esordire in Nazionale, era il 29 marzo del 2000, in occasione di Spagna-Italia. È una giornata che ricorderò per tutta la vita. La sua pacatezza e calma erano straordinarie, benché dovesse gestire personalità forti nello spogliatoio. Aveva sempre una parola buona per tutti”.
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