Inzaghi si presenta in sala stampa molto amareggiato. L’ aveva pensata e curata nei minimi dettagli ma purtroppo gli episodi sono girati male.

Ma la stagione resta ugualmente positiva.

Tra le recriminazioni c’è anche un discorso di assetto offensivo?

“Penso assolutamente di no. Se la partita di Keita fosse entrata invece di andare sul palo e il rimbalzo di Dani Alves non fosse entrata sotto l’incrocio, sarebbe cambiata la gara. Con i se e i ma non si va lontani. Gli episodi non ci sono stati favorevoli. Se i gol li prendi quando non puoi prenderli, ok. Invece dovevamo fare meglio in entrambe le occasioni. Abbiamo poi fatto un buon secondo tempo. Potevamo riaprirla. Sapevamo che sarebbero scesi dopo il 2-0 e, cambiando atteggiamento, ci siamo fatti pericolosi. Siamo stati un po’ imprecisi in qualche frangente e Neto è stato bravo. Evidentemente dovevamo perderla. Dispiace, ci siamo conquistati una finale con pieno merito. Grazie ai tifosi e onore a questo gruppo. La scenografia è stata pazzesca, dispiace non averli ripagati con una gioia. Abbiamo comunque fatto qualcosa di incredibile raggiungendo l’Europa con tre giornate d’anticipo ed essere arrivati in finale battendo Roma e Inter ci inorgoglisce”.

Il tormentone Parolo e le alternative forse poche?

“Dal momento che lo perdo, avendo Lukaku, non ho praticamente nessun dubbio. Metto Jordan a fare il quinto e metto Lulic centrale. Il calcio però è anche un doppio infortunio a Firenze. Marco ci ha provato con tutto il cuore, i medici hanno provato il miracolo. Dal riscaldamento le sensazioni erano positive, era stato fatto discretamente bene. Onore a lui”.

Il finale sotto la Curva consacra la Lazio come una grande?

“Senz’altro. Una delle più belle cose fatte quest’anno è stato riportare la gente al nostro fianco. Contro Palermo e Sampdoria vedere quasi 50.000 persone penso sia frutto dell’Europa. È la mia più grossa soddisfazione. Probabilmente negli ultimi anni si era un po’ perso ma se ce lo meritiamo ci sono. I migliori in campo sono stati loro. Giocando contro la Juventus dovevamo superarci senza subire gol evitabili. A Firenze e oggi la fortuna, che uno se la deve anche cercare, non è stata dalla nostra parte”.

Dopo lo svantaggio una Lazio disunita?

“Prendi un gol e può accadere. Abbiamo comunque più possesso palla della Juventus. L’approccio è stato ottima. Sul tiro di Keita c’è stata la mano ravvicinata di Barzagli. Chissà al contrario Tagliavento cosa avrebbe fatto. Peccato comunque. L’episodio non ci è girato favorevole”.

Come sta  De Vrij?

“Stava bene. Ha sentito il tendine indurirsi. Non riusciva più a scattare. Ho scelto Luis Alberto a quel punto”



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