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Juve-Lazio, finale amara
Capolavoro Lazio, non ce che dire. Grande Pioli, che sorprende tutti con la difesa a 3 e regge bene l’urto dei bianconeri. Ma nel calcio conta il “Fattore C”, ieri ahimè era tutto a favore della Juventus. Eppure la partita era iniziata nei migliori dei modi. Al 4′ del primo tempo cross perfetto di Cataldi su punizione e rete di Radu, aspramente criticato in questa stagione, quasi un segno del destino ma la gioia dura poco e 6 minuti dopo Chiellini fa un gol simile a quello della Lazio, ma Berisha forse commette l’errore di uscire troppo presto. Tutto da rifare, la Lazio accusa il colpo, la Juve ci crede ma senza convinzione e solo un errore (il secondo) del portiere biancoceleste crea un’occasione per Tevez. Secondo tempo di marca biancoazzurra, bianconeri arroccati in difesa per poi ripartire. Bella partita intensa con pochi tiri ma mai noiosa. La svolta arriva con l’infortunio di Radu che deve uscire per far posto a Maurico, bruciando sicuramente un cambio. Quando ormai lo spettro dei supplementari aleggia nell’Olimpico ecco che Djordjevic ha la possibilità di allontanare questo fastidioso fantasma ma solo davanti a Storari spreca il match-ball a pochi minuti dalla fine. Si va ai supplementari e la Lazio va vicino al goal. Djordjevic non ci pensa su due volte e con un missile incredibile prende doppio palo interno e la palla non entra. La regola non scritta cita cosi “goal sbagliato goal subito” ed ecco che Matri segna il vantaggio con la complicità di Berisha troppo molle. La Lazio ci prova fino all’ultimo ma la Coppa va a Torino lasciando molto amaro in bocca per quel che si è visto. Pioli a fine partita è molto deluso: “È stata una partita equilibrata, dove le squadre hanno dato tutto per vincere. Ci voleva un pizzico di fortuna, non c’è stata. Il doppio palo? Da allenatore non lo avevo mai vissuto, dalla mia visuale è stato un colpo tremendo al cuore, per fortuna ho un cuore forte. Ho visto il pallone dentro. È questione di centimetri, il calcio e la vita sono questione di centimetri. Ma non posso che essere orgoglioso dei miei giocatori. Le finali si giocano per vincerle, perderle non è bello. Il calcio sono episodi, loro sono stati bravi a sfruttarli”.
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