Tra le note stonate di questa stagione, c’è però un motivo per cui sorridere, anzi un giocatore, stiamo parlando di Keita Balde Diao, che si sta dimostrando l’uomo in più della Lazio in questo finale di stagione. Sia in campionato che in Europa League, infatti, il giovane senegalese sta dimostrando di che pasta è fatto e sta mettendo a servizio della squadra le sue grandi qualità. Keita ha rilasciato un’intervista alla tv senegalese Tfm, parlando della stagione in corso ma anche del suo futuro.
Queste le sue prime parole dell’intervista:
Sono tranquillo. La Lazio è una grande squadra che ha un’ottima organizzazione. Roma è una città stupenda, piena di gente simpatica”.
Poi alcune parole sulla sua esperienza alla Lazio, per cui nutre profonda gratitudine, sul suo ruolo in squadra e sula sua crescita:
La Lazio è la squadra con la quale ho firmato il mio primo contratto da professionista. Il club mi ha aiutato molto. Ho esordito in prima squadra quando avevo appena 18 anni. Adesso ne ho 20 e sono alla mia terza stagione in Serie A. Ho avuto la possibilità di esserci in finale di Supercoppa Italiana contro la Juventus, abbiamo vinto la Coppa Italia contro la Roma. Va tutto bene. In squadra abbiamo tanti giocatori di qualità, soprattutto nel mio stesso ruolo: da Candreva a Felipe Anderson. Ecco perché io non ho sempre il posto da titolare, ma per l’età che ho gioco abbastanza. Io devo continuare a crescere”.
Immancabile poi un commento sul calciomercato e sulle diverse voci che lo hanno accostato a diversi club italiani e non solo. Keita non nega che ci siano stati questi interessamenti, ma per ora è concentrato sulla Lazio:
È vero, ho avuto delle belle proposte da altri club, ma io sono concentrato sulla Lazio. Ho un contratto ancora fino al 2018 e per il momento rimango qui.La mia ambizione è arrivare a giocare nelle migliori squadre del mondo come Barcellona, Real Madrid e Manchester United, è il sogno di tutti i ragazzi. Il mio club preferito? Non posso rispondere… dico la Lazio! (ride, ndr)”.
Poi un commento sulla scelta di vestire la maglia del Senegal e non quella della Spagna. Una scelta non facile ma dettata dal cuore:
Sono molto fiero e oroglioso di aver scelto il Senegal, prima di decidere ne ho parlato anche con Koulibaly, Dramè e Konate. Io sono nato in Spagna ma i miei giocatori sono senegalesi. Loro mi hanno parlato spesso del Senegal, mi hanno detto che lì ho molti tifosi. Ho scelto il Senegal soprattutto per i miei genitori. Gli scarpini diversi? Sì, è vero. Uno ha la bandiera del Senegal, l’altro quella della Spagna. Non posso ignorare nell’una, nell’altra parte di me. Non sono cose che si possono rimuovere. Ecco perché ho scelto di rappresentare questa idea con gli scarpini che indosso ogni partita. Anche la Spagna mi ha dato molto, e questo lo apprezzo tanto”.
Secondo Keita, poi, la nazionale senegalese può fare molto bene in Coppa d’Africa, visti i giocatori di qualità che ne fanno parte:
Per me, per mia, madre, per mio padre e per la mia famiglia spero di portare il Senegal il più in alto possibile. La mia è stata una scelta personale. Un calciatore vuole giocare sempre il più possibile, soprattutto a 20 anni. Ma non c’è nessuno che è venuto a parlare o ha cercato di convincermi. È stata una mia scelta personale, ripeto. Conosco poche cose del Senegal, quasi niente. Le uniche cose che so arrivano dai miei genitori che me ne hanno parlato molto. Ho parlato sia con l’allenatore che con i membri della Federazione Senegalese e ho spiegato a loro la mia decisione di far parte della Nazionale. Adesso dobbiamo concentrarci per la qualificazione alla prossima Coppa d’Africa. La nostra Nazionale può vantare calciatori di grande qualità, da Diouf a Camara, dobbiamo puntare più in alto possibile, lavorare e vedere quello che verrà. Non vedo l’ora di aiutare la squadra con la mia velocità, i miei dribbling e i miei gol”.
C’è spazio anche per un tuffo nel passato, dalle prime esperienze nelle giovanili del Barcellona fino all’approdo alla Lazio:
Ho iniziato a giocare a calcio da bambino, con gli amici e con mio fratello. È così che è nata la mia passione. A 7 anni ero in un centro di formazione, poi a 9 mi ha prelevato il Barcellona dicendo che vedevano in me del talento. Secondo me la cantera del Barcellona è uno dei migliori posti dove imparare a giocare a calcio. È una delle più grandi società in Europa e nel mondo. Non ho avuto bisogno di fare provini, appena mi hanno visto giocare mi hanno preso subito. Sono rimasto a La Masia (sede del vivaio del Barcellona, ndr) dai 9 ai 16 anni. Dopo l’esperienza al Barcellona sono venuto qui alla Lazio. È stato il club che mi ha cercato di più. All’inizio non sono venuto qui con la famiglia, ero da solo. Dormivo nel centro sportivo, ero ancora minorenne quando la Lazio mi ha preso”.
Keita, però, sa anche molto bene che nulla si ottiene senza il sudore e il sacrificio, per diventare un grande campione dovrà fare ancora molta strada e migliorare:
Ho ancora 20 anni, sono un calciatore giovane, devo migliorare in tutti gli aspetti, anche nei miei punti di forza. Sono le condizioni indispensabili per diventare un grande giocatore. Sono un giocatore che si allena tutti i giorni. Passo sempre come quello che chiede di giocare sempre. Tutti ripetono questa cosa, ma io lavoro come gli altri per meritare un posto da titolare.
Infine un pensiero agli studi che il senegalese concluderà in Spagna a fine campionato e una battuta sul tempo libero:
Appena finirà il campionato tornerò in Spagna per riprendere gli studi. L’istruzione è molto importante. Nel tempo libero mi piace rimanere a casa a vedere i film italiani, ascoltare musica, giocare a tennis e a ping pong. E poi mi piace giocare alla PlayStation, in questo sono il migliore (ride, ndr)”.
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