Nella vittoria di sabato scorso della Lazio contro il Bologna dell’ex Delio Rossi, ha brillato prepotentemente la luce di Ricardo Kishna, giovane esterno d’attacco da poco prelevato dall’Ajax. Il gioiello orange ha segnato e incantato. I tifosi sono già pronti a coccolarsi l’ennesimo giovanissimo pur di ricevere in cambio prestazioni top e giocate sopraffine come quelle messe in mostra nel match contro il Bologna. Kishna a Roma è felicissimo: con gli altri giovani della Lazio, in particolar modo Keita e Felipe, si trova a meraviglia sia in campo che fuori. Come riporta il Corriere dello Sport, lui, nonostante le apparenze, è un tipo tranquillo, molto legato alla famiglia e che ha dentro di sé valori importanti. Per un padre che lo segue in ogni sua avventura, c’è una mamma che invece lo fa un po’ meno, giustificata dal dover far crescere anche l’altra sorella minore del talentino biancazzurro e di cui Ricardo ha il volto tatuato sul braccio sinistro. Le origini del Suriname, come Clarence Seedorf non mentono. L’idea del calcio nasce da lì, dove padre e nonno iniziarono ad appassionarsi. Famiglia e Mino Raiola. L’agente l’ha sempre descritto come un “mix tra Cristiano Ronaldo, Van Persie e Di Maria”. CR7 è il suo idolo, ma Robben è l’esempio. Tifa Bayern Monaco e Liverpool. Ma ora c’è solo la Lazio. Vuole conquistarla dopo la prima uscita. Magari con un po’ di musica, di quella che gli piace, come l’house, l’hip-hop o l’R&B. Ora però nelle cuffie suona solo l’inno della Champions: lui che ha già esordito in Europa (8 presenze totali), sogna in grande. Con Felipe Anderson vogliono calcare gli stadi più belli del mondo. Chissà che nella Lazio non abbia iniziato a brillare una nuova stellina, sulle orme di Felipe &co.
Crediti: Andrea Marraccini


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