Nel 2002 ha accarezzato il sogno di stare sul tetto del mondo, quell’anno prevalse il Brasile contro la Germania (2-0 a Yokohama). Sono passati dodici anni ed ora l’obiettivo è di nuovo vicinissimo. Miroslav Klose sente che questo è l’anno giusto per vincere, sente che la sua Germania è pronta a laurearsi campione, c’è la voglia di portare la quarta Coppa del Mondo in terra natia. In un’intervista all’Indians Time Klose parla di quanto accaduto in Corea e Giappone e di come i tedeschi ora siano pronti per trionfare. “Il 2002 è stato diverso. Eravamo una squadra giovane, nessuno si aspettava di raggiungere la finale. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Si sta davvero male quando si perde una finale, questa è la nostra occasione per vincere. Per noi, lo spirito di squadra non è una frase fatta. Non c’è nessuna animosità fra di noi. I miei compagni di squadra sono tutti molto professionali e maturi, anche se alcuni di loro hanno solo 25 o 26 anni, alcuni anche più giovani. Siamo una squadra affiatata. Vinciamo e perdiamo insieme”.
Il panzer di Opole si è soffermato sulla partita contro il Brasile e sulla sfida di oggi: “Ho apprezzato molto la partita contro il Brasile. Purtroppo era solo una semifinale, nella prossima partita contro l’Argentina dobbiamo giocare al meglio dello nostre possibilità. Sarà una gara emozionante, che sarà segnata da tattiche e un po’ di inganno. Non credo che ci sarà una ripetizione di quello che è successo contro il Brasile”.
Proprio contro la Seleção, Klose ha superato il record di Ronaldo come miglior marcatore dei Mondiali: “E’ una cosa estremamente emozionante per me. Ma le persone che mi conoscono sanno già che sono concentrato al 100% sull’Argentina. Sì, ho superato Ronaldo come miglior marcatore in Coppa del Mondo, ma è una cosa da prendere con le pinze. Se perdiamo la finale, la mia gioia sarà smorzata notevolmente. Se dovessimo vincere il trofeo, ci sarà una bestia pronta a far festa in me!”.
“Siamo felici e orgogliosi di quello che stiamo facendo, vogliamo raggiungere sia la gloria che il sogno. Siamo a 90 minuti dall’immortalità calcistica”, ha detto in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Telam. Da ieri la squadra di Sabella si è stabilita a Rio de Janeiro. Biglia, 28 anni, ha giocato in 26 partite con la Nazionale maggiore, ha promesso di “dare più del cento per cento” per affrontare i tedeschi, motivati da “il fatto di giocare la finale del Mondiale”.
Inoltre la Selecciòn potrà contare anche su una “cornice spettacolare” grazie all’arrivo di 100.000 argentini. “Sono sicuro che l’inno nazionale mi darà la pelle d’oca. Sappiamo tutti l’attesa che c’è per questa partita, abbiamo tutti i social network e lo percepiamo. Siamo pronti a tutto per ottenere il titolo e dare gioia agli argentini” ha promesso.
Biglia ha ammesso che nello spogliatoio c’è una combinazione di “gioia, ansia e pressione: la gioia perché non capita tutte le settimane di giocare una finale di Coppa del Mondo, la pressione perché siamo all’appuntamento con la storia e l’ansia perché vogliamo rendere il gioco più a lungo”, ha spiegato. I favori del pronostico sono dalla parte dei tedeschi, ma Biglia non dà importanza a queste voci. “Non credo che la Germania farà l’errore di sottovalutarci, nonostante venga dall’impresa contro il Brasile, anzi. Tutto questo aumenta la pressione su di loro. Al Maracanà scopriremo la verità. Loro possono dire un sacco di cose, ma la partita dipenderà solo da come giocheremo”.
Per quanto riguarda la sfida in sé, Biglia immagina uno scontro “simile alla semifinale contro l’Olanda. Gli spazi saranno chiusi, sarà la giocata del singolo a fare la differenza”. “In una competizione come il Mondiale devi essere cinico – continua il calciatore dell’albiceleste – Noi lo siamo stati per tutta la durata della Coppa del Mondo e non lo saremo meno nell’ultima partita. Non vedremo tanti gol, Argentina e Germania se la giocano alla pari. E’ una partita fondamentale perché in caso di sconfitta passi alla storia come la squadra che ha perso”.
In chiusura, il centrocampista laziale analizza il gioco degli avversari: “La Germania ha persone molto forti davanti alla difesa. Gestisce la palla molto bene e sa dominare il gioco. La chiave è di non lasciarli avvicinare troppo alla nostra area di rigore e cercare di fare il massimo in attacco”.
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