«Avevo voglia di confrontarmi con una piazza importante. A Roma sapevo che le responsabilità sarebbero aumentate, ma mi sentivo pronto. Ero in ritiro con l’Udinese, avevano un giorno libero e decisi di alzarmi un po’ più tardi. Quando mi svegliai, vidi che dalle otto in poi avevo tantissime chiamate perse dal mio procuratore, di Fiore e della mia famiglia che mi cercavano, per dirmi che bisognava formalizzare il passaggio alla Lazio. Pensai che fosse successo qualcosa di grave, poi chiamai i miei e mi spiegarono tutto. Rammarico? Non avere vinto la Coppa Uefa. Eravamo una squadra forte, ma fummo beffati dal Porto di Mourinho. Vincere la Coppa Italia è invece il ricordo più bello, a Roma ogni successo è amplificato. L’arrivo di Lotito? Per me è stato un dovere morale restare, andavano via tutti e bisognava dare un segnale».
Queste le parole di Giuliano Giannichedda, per il sito gianlucadimarzio.com.
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