FLOCCARIUn bomber di oggi, per onorare un grande cannoniere di ieri. La Lazio oggi ha celebrato la memoria di Silvio Piola, pochi giorni prima dello scoccare del centenario della sua nascita. Nove stagioni e 143 gol in maglia biancoceleste. Sergio Floccari è decisamente distante da questi numeri, nonostante sia entrato a buon diritto nel cuore dei laziali grazie alle sue reti e alla sua estrema professionalità. Al termine della conferenza stampa tenuta stamane al Circolo Canottieri Lazio, Floccari ha indossato la maglia celebrativa regalata dalla società a Paola, figlia dell’indimenticato bomber. L’attaccante calabrese poi si è concesso alle domande dei cronisti affrontando diversi temi, dalle sensazioni provate in questa mattinata alla situazione della sua squadra e del suo futuro, con un contratto in scadenza il prossimo giugno.

Che emozione hai provato ad indossare quella maglia? “E’ una maglia pesantissima, mi sento piccolo piccolo, ma allo stesso tempo sono molto orgoglioso di averla indossata perché Silvio Piola rappresenta qualcosa di speciale. Io l’ho definito l’uomo dei record  in campo perché attraverso i suoi gol ha fissato numerosi primati, ma anche fuori dal campo perché è riuscito a fare tutto questo in un periodo veramente difficile tra le due guerre. Questo testimonia una grande forza di volontà e d’animo, riuscire a mantenersi a quei livelli quando era difficile anche trovare da mangiare”.

Ci sono novità per quanto riguarda il rinnovo? “C’è tempo per fare tutto, la mia posizione è sempre quella. Aspettiamo e vedremo che accadrà. Attacco competitivo? Sarà il campo a dirlo, le parole contano sino a un certo punto, noi vogliamo essere una squadra pronta a conquistare l’obiettivo della Champions League, è difficile perché ci sono tante squadre che si sono rinforzate. Si è parlato tanto dell’attaccante ma l’anno scorso abbiamo dimostrato di essere un reparto affidabile. E’ partito Kozak ma è arrivato un giovane di prospettiva come Perea, lo stiamo aspettando. Ce la metteremo tutta, è questo che fa la differenza, la voglia  di confermarsi e migliorarsi”.

Pensi che la valutazione della Lazio sia cambiata dopo gli 8 gol in 2 gare subiti per mano della Juventus? “I giudizi in questo mondo cambiano, siamo abituati a questo. Dobbiamo migliorare alcuni aspetti però questo lo sappiamo. Non dobbiamo perdere la fiducia e la strada che stiamo seguendo. La Lazio all’improvviso non è in difficoltà in tutti i reparti, ci sono state prestazioni poco brillanti ma non vuol dire che non sappiamo più come si gioca. Dobbiamo mantenere questo equilibrio e sono sicuro che ci toglieremo tante soddisfazioni”.

Ti ha infastidito il fatto che la Lazio abbia cercato un’altra punta, forse un segnale di poca considerazione? “Io sono abituato, anche se posso non condividere, questo mondo è così e non solo alla Lazio. Il discorso è stato così anche l’anno scorso, poi sono riuscito a dare una mano alla squadra e quella è la cosa più importante. Al di là delle parole io amo far parlare attraverso le prestazioni e il campo. Mi auguro di poter dare la stessa mano che ho dato l’anno scorso alla squadra, le voci ci sono ma non perdo di vista il nostro obiettivo di squadra”.

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