La Lazio si sta preparando per il Genoa dopo la sconfitta di San Siro. L’imperativo dei biancocelesti è quello di mettersi a lavorare a testa bassa per puntare al quarto posto.

Tutti devono dare qualcosa in più. Per primo il giocatore più imprevedibile di questa squadra, ovverro Joaquin Correa. Il Tucu è l’unico che può cambiare le partite della Lazio con una sola giocata, lo sa, ma nelle ultime uscite (così come il resto della squadra) non ha inciso al massimo.

10 gol in 50 partite. Numeri bassi per una punta. In effetti una punta vera e propria non lo è Correa. Il Tucu è arrivato a Roma da centrocampista offensivo, ma grazie a Inzaghi si sta spostando sempre più vicino alla porta. Il numero 11 è imprescindibile per la Lazio quando è in forma. È letteralmente imprendibile. Manda le difese avversarie in grande difficolità, sia per le sue abilità tecniche che per la sua capacità di non dare punti di riferimento. Dopo un precampionato da protagonista con 12 reti c’erano molte aspettative su Correa. Il punto debole dell’argentino, nonostante la sua posizione in campo, è proprio il gol.

Tra la fine della scorsa stagione e il ritiro di questa sembrava essersi sbloccato. Credenza in parte confermata anche dal gol contro la Sampdoria alla prima giornata. Dal rientro dalle Nazionali invece sono tante le occasioni nitide sprecate dal Tucu (una anche nel derby prima della sosta). La sensazione è che se dovesse esplodere a quel punto Correa diventerebbe irrefrenabile. La Lazio lo aspetta, e nel frattempo il rinnovo è pronto. Il club è disposto a offrire al calciatore un aumento di stipendio fino a 2 milioni di euro più bonus. Ora ne percepisce 1,5. La Lazio punta tanto su Correa, ma ora tocca al Tucu tornare a stupire



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