La stracittadina capitolina giocatasi domenica 12 novembre alle 18 è stata un derby all’insegna della paura. Se in circostanze come queste di solito l’obiettivo è vincere, a questo giro si sono palesate due squadre per le quali l’imperativo era non perdere. Del resto, sono i numeri stessi a spiegare il momento di scarsa forma attraversato dalle romane. Rispetto alla scorsa stagione sia la Lazio che la Roma registrano un saldo negativo di ben sette punti. Tra le big, peggio delle romane solo il Napoli, il cui saldo negativo è di 11 punti.
Analizzando in dettaglio il cammino dei biancocelesti, gli uomini di Sarri hanno difficoltà ad andare in gol, appena 13 marcature su 12 giornate e anche la difesa, uno dei punti di forza dello scorso anno, non è esattamente impenetrabile, avendo subito lo stesso numero di gol segnati. Il momento della Lazio può essere rappresentato dalla crisi di uno dei bomber più prolifici delle ultime stagioni della Serie A: Ciro Immobile, di nome di fatto. I numeri, almeno fino a qui, sono deludenti, appena 2 gol in 12 partite, anche se bisogna sottolineare l’infortunio che l’ha tenuto lontano dal campo per un paio di match. Del resto, anche gli altri attaccanti non brillano, con l’eccezione di Luis Alberto (3 gol).
In termini di realizzazioni, quello che sta mancando alla Lazio 2023-24, oltre alle difficoltà di Immobile, è la mancanza della spinta e dei gol di Zaccagni, in doppia cifra lo scorso anno, ma l’ombra di se stesso in questa stagione. Mancano anche i gol di Milinkovic Savic, ma questo è un altro discorso. Se quelli di Zaccagni potrebbero tornare a stagione in corso, quelli del serbo sono irrealizzabili, essendosi trasferito la scorsa estate alla corte dei petrodollari, ammaliato dalle sirene di importanti guadagni.
Al di là del problema dei singoli è l’organico nel suo insieme a non persuadere, nonostante gli innesti non disprezzabili di Guendouzi (centrocampista, Marsiglia), Sepe (portiere, Salernitana), Rovella (centrocampista, Juventus), Luca Pellegrini (difensore, Juventus), Isaksen (attaccante, Midtjylland), Kamada (centrocampista, Eintracht), Castellanos (attaccante, New York City), ma è soprattutto il Gioco di Sarri a non convincere. I laterali, Marusic, Felipe Anderson, Zaccagni, Lazzari, non garantiscono la spinta necessaria per aggirare le coriacee difese della Serie A.
Per conseguenza il gioco ne risulta lento, involuto, prevedibile con un eccesso di passaggi indietro, quasi a voler ricominciare un’azione che difficilmente trova sbocchi positivi per vie centrali. Margini di miglioramento ce ne possono essere, ma siccome è improbabile che Sarri cambi la sua fisionomia di gioco, dovranno essere in nuovi innesti a farsi interpreti del suo gioco, inoltre si spera che molti giocatori, palesemente fuori forma, ritrovino quanto prima la condizione che ha permesso alla squadra di raggiungere il secondo posto nella massima serie della scorsa annata. Allo stato attuale le quote Serie A oggi indicano che la Lazio possa vincere lo scudetto con una probabilità di 1 a 100. Con una simile previsione i bookmaker escludono anche la possibilità che la Lazio possa piazzarsi tra le prime quattro nella stagione in corso.
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