Nuova tappa del progetto “La Lazio nelle scuole“: nella mattinata di oggi è toccato all’I.C. Parco della Vittoria, sito nel quartiere Prati a Roma. A partecipare stavolta sono stati Marchetti, BastaBisevac e la solita Olympia, ormai sempre presente a questo tipo di eventi, accompagnati dal Team Manager Maurizio Manzini.

Alle ore 10.30 circa sono state poste le prime domande da parte degli alunni ai giocatori biancocelesti, e il primo a prendere parola è stato l’estremo difensore Marchetti, che ha risposto prontamente dicendo:”Come mi sento quando prendo gol? Un po’ come quando si prende l’insufficienza a scuola. Il rapporto con l’allenatore? Di Pioli abbiamo un bel ricordo, ci sono state soddisfazioni e qualche delusione. Conoscevamo Inzaghi, quando cambia un tecnico si azzera tutto, vogliamo chiudere al meglio la stagione”.

Continua il terzino della nazionale serba Dusan Basta, al quale gli è stato chiesto come si è ambientato nella piazza romana e più in generale in Serie A, con l’Udinese e che ha espresso qualche pensiero sul futuro:”Appena arrivato i compagni mi hanno dato il benvenuto, mi sono trovato subito molto bene. Le prime in Serie A? Le ricordo bene, si vive l’esordio con molta agitazione e tanti pensieri. È rischioso perché puoi giocare male per la tensione. Bisogna cercare di non farsi condizionare per gestire le emozioni. Ora siamo una squadra unita. Tutti per uno e uno per tutti, possiamo raggiungere traguardi importanti”.

Poco dopo è nuovamente Federico Marchetti a riprendere la parola al posto di Bisevac, forse non ancora padrone della lingua italiana. L’argomento principale è il derby capitolino, ma successivamente il portere si dilunga su altre tematiche:Il derby è una partita a sé, si aspetta per tutto l’anno. Vincerlo ti manda in paradiso, capita anche di perderlo quindi si rimane delusi per non aver portato a casa i punti, i tifosi ci tengono tanto. È un peccato non dargli la soddisfazione che meriti. L’esperienza al Cagliari? Mi ha dato fiducia, poi ho avuto problemi e ci siamo lasciati così”. Prosegue spiegando perchè si è ritrovato in porta:”Ho iniziato da centrocampista, poi mio fratello si è accorto delle mie doti da portiere”. Poi parla di Klose e del problema di un Olimpico vuoto: Klose? È una leggenda del calcio. Quando sono venuto alla Lazio ero curioso di conoscerlo. É un grande giocatore e una grande persona, che aiuta sempre i più giovani. Sono stati 5 anni belli, Klose mi ha arricchito. Lo stadio vuoto? Non sarei onesto a dire che non cambia nulla. Chi entra in campo sa che con una tifoseria che ti supporta fa qualcosa in più ed è più carico. Uno stadio che spinge, ti aiuta molto. Lo stadio pieno dà più punti in campionato”. In chiusura non potevano mancare le domande riguardanti chi sono i migliori portieri in Italia e quale sia la sua squadra del cuore:”Dico Handanovic e Buffon. Da bambino tifavo per la Juve, poi questa fede è diminuita sempre più. Ora tifo per la squadra in cui gioco”.

Ai microfoni di Lazio Style Radio il solito Marchetti ha commentato così la mattinata:”Questi ragazzi ci hanno dato una grande carica. Hanno fatto domande molto intelligenti, abbiamo ripercorso le tappe della mia carriera, sin dagli inizi. Mi ha fatto piacere perché serve anche per alimentare i sogni di questi bambini, che magari un giorno vorranno emularmi. L’unica cosa che posso dire loro è di divertirsi sempre, che è la cosa più importante”.



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