A tre giorni dall’anniversario esatto del suo decimo anno di presidenza, ecco il comunicato mea culpa di Claudio Lotito: “Sono consapevole che vi siano stati anche dei momenti deludenti, per i quali sono pronto ad assumermi la piena responsabilità. Non ho alcuna intenzione di nascondermi“. Questo il passaggio più importante della nota diramata oggi dal patron laziale. Un’esternazione inattesa per molti, un’ammissione di colpa che però non trova sponda nel tifo organizzato biancoceleste. Sulle frequenze di Radiosei, è arrivata la replica alle parole di Lotito da parte di due esponenti storici della Curva Nord, Alessandro e Marco. Questo il loro messaggio di risposta al numero uno capitolino:
“Ci sono voluti dieci anni di disastri autentici in cui s’è devastata la tifoseria della Lazio. Dieci anni di umiliazioni e qualche soddisfazione, la distruzione totale di un ambiente e la chiusura di una curva (la Maestrelli, ndr). Tutto questo ha prodotto un comunicato dopo deci anni, dove si ammettono gli sbagli. Tutte le parole circa l’infallibilità oggi vanno a morire. Solo davanti a uno stadio vuoto è arrivata l’ammissione di colpe. Ci auspichiamo che ci sia un fondo di verità, ma in dieci anni abbiamo visto un presidente, dopo la scelta di entrare in politica ne vediamo un altro. Noi siamo tifosi e vogliamo tornare a fare i tifosi, spero che questo posso essere un punto di partenza e un nuovo modo di relazionarsi con la tifoseria. Ma Lotito si assume le sue responsabilità per le delusioni solo a livello calcistico. Noi non siamo mai stati abituati alle vittorie, a noi dei risultati interessa poco. Le delusioni vengono da altro, dalla situazione di Varsavia sino alle dichiarazioni su spacciatori e prostitute in curva. Le scuse dovrebbe farle a 360 gradi. Non siamo chiusi a un clima di serenità, nessuno aveva mai immaginato di non andare più allo stadio. Il presidente evitasse di parlare però del tifoso, non c’è un punto di incontro, ignoriamoci a vicenda, meglio che si concentri nell’allestire una squadra decente. Questo è solo un continuo stuzzicarsi. Non abbiamo nulla contro squadra e allenatore, ma ognuno stia dalla sua parte. Abbiamo dato un termine, che è quello del del 31 agosto“.
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