«Riportiamo la voce della società che parla di ritiro riflessivo e non punitivo. Detto questo non è un premio, stiamo parlando comunque di un ritiro che porta con sé tutti i significati del caso. E’ vero che vista la classifica è una scelta che può sorprendere, ma certamente nasce da lontano ed è stato reso necessario dagli ultimi risultati. Io non so quanto possa essere utile, in passato è servito. L’avventura di Simone Inzaghi nasce proprio in questo modo a Norcia. Il ritiro non lascia spazio a vie di mezzo, o è l’anticamera di una crisi o di un riscatto. Vedremo quello che accadrà. E’ un momento di confronto e magari anche di scontro, ma questo è un rischio calcolato. Va ricordato che la Lazio è in linea con i suoi obiettivi stagionali, ma non possiamo nascondere che il momento è delicato. Non per i risultati, ma per gli atteggiamenti. Inzaghi l’ho intervistato tante volte, nelle sue dichiarazioni spesso cercava sempre di vedere il mezzo pieno. Se anche lui parla nei termini in cui ha parlato dopo Verona, un piccolo grande campanello di allarme è suonato». Sessione di mercato di gennaio? Non credo, non per mancanza di risorse ma per scelta. C’è la possibilità che Caceres possa partire, ma non credo che il club abbia intenzione di tornare sul mercato. L’ex Juventus viene considerato uno dei centrali, non un esterno dei quinti. In quel caso da sei centrali si passerebbe a cinque. Questo è quello che mi risulta adesso. Il problema del quinto a destra, Inzaghi l’ha sollevato da questa estate, è innegabile che Marusic abbia dei problemi fisici, ma al momento non so perchè la Lazio continui a pensare di non operare sul mercato»
Queste le parole di Matteo Petrucci, noto giornalista di SkySport, ai microfoni di RadioSei.
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