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La stagione dei brasiliani: Felipe Anderson brilla, Mauricio convince, Ederson (ancora) no
Stagione finita, ora è tempo di analisi. E qui in Brasile, dove sono nato e vivo, ho seguito la Lazio con un occhio speciale i miei connazionali.
Si sa che i brasiliani e la Lazio sono fortemente legati sin dagli anni 1930, quando la squadra biancoceleste aveva nella rosa molti giocatori verdeoro, tanto che è rimasta conosciuta come “Brasilazio”. Poi altri brasiliani sono andati alla prima squadra di Roma ed hanno raccolto sucessi: guardate Cesar ed Hernanes, per esempio. Ora alla corte di Pioli si contano tre canarini, essendo uno di loro protagonista della fantastica stagione della Lazio.
Devo confessare che quando Felipe Anderson è andato alla Lazio non sono stato proprio contentissimo, ed il suo primo anno in biancoceleste ha solo confermato il mio pensiero su di lui. Ma con Pioli tutto è cambiato: il numero 7 gioca con più continuità e finalmente esplode, trascinando la Lazio alla Champions con 10 gol e tanti assist in Serie A. Insieme a Candreva, ha castigato le difese avversarie sulla fascie con tanta corsa e dribbling. Nel derby ha esordito con un’assist per Mauri e poi un bellissimo gol, tiro di sinistro da fuori area. E di bei gol Felipe Anderson ne ha fatto tanti, soprattuto quello di Torino, senza dimenticare la sua rete contro il Sassuolo. La prestazione contro la Sampdoria ha fatto fare a Mihajlovic accostamenti a grandi campioni, nella fattispecie a Cristiano Ronaldo. Ed ora tutti le big d’Europa lo corteggiano, la chiamata per gli amichevoli della Seleção è un premio per la grandissima stagione, ma il ct Dunga lo ha lasciato fuori dalla lista dei convocati per la Coppa America, secondo me un’ingiustizia. Ma se la mia opinione su di lui è cambiata, anche quella di Dunga può cambiare. Con la Lazio Felipe Anderson avrà tempo per crescere ancora di più e conquistare la “amarelinha”. Così si spera…
Mauricio, invece, è arrivato con la stagione in corso ed in pochi giorni ha preso il posto di titolare con prestazioni solide. Il roccioso difensore non ha le qualità di De Vrij, ma si compensa con tanto sudore ed sforzo messi sul campo. Per lui sono 15 presenze in Serie A, 19 totali. L’ex Sporting si è adatto velocemente al calcio italiano ed, escluso qualche errore, sopratutto quello di Palermo, ha dimostrato di essere affidabile. Nelle ultime gare della stagione, con il ritorno di Gentiletti, Mauricio è andato in panchina, ma, anche con l’arrivo di Hoedt, il paulista sarà importante nell’anno che verrà.
Discorso diverso per quanto riguarda Ederson. Da quando è arrivato, nel 2012, l’ex Lyon non ha mai dimostrato il suo valore, passando più tempo in infermeria che in campo. Gli infortuni sono i principali colpevoli della mancanza di continuità del 10 di Parapuã, ma anche lui stesso ha la sua colpa. Sono soltanto cinque le presenze tra campionato e coppa, nessuna da titolare ed irrilevanti 128 minuti giocati, anche se con un gol al Cagliari.
Si spera che nella prossima stagione i brasiliani possono seguire brillando, come Felipe Anderson e Mauricio o, nel caso di Ederson, tornare in grande forma. Magari con qualche rinforzo verdeoro…
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