TAMPERE, FINLAND - SEPTEMBER 08: Francesco Acerbi of Italy in action during the UEFA Euro 2020 qualifier between Italy and Finland at Tampere stadium (Ratina stadium) on September 8, 2019 in Tampere, Finland. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

L’assenza di Chiellini è una tegola, ma il centrale biancoceleste è più di un semplice rincalzo

Dopo un anno di calcio giocato ad alti livelli, garantendo costanza e affidabilità, Francesco Acerbi si è preso la scena nazionalpopolare dell’Italia pallonara. E lo ha fatto sostituendo un pilastro della plurivincitrice Juventus e della nostra Nazionale: quel Giorgio Chiellini che non brilla per eleganza e fair play, bensì per qualità, impegno e maestria nell’interpretare uno dei ruoli più difficili del calcio. Il gigante lombardo sembra aver fatto un patto col destino: è sua prerogativa sopperire a mancanze pesanti, come nella Roma biancoceleste dopo il trasferimento di De Vrij all’Inter, così come in Nazionale dopo la rottura del crociato di Chiellini. E anche questa volta, la storia si ripete. Contro la Finlandia, si è vista una prestazione magistrale del centrale di Inzaghi; certo, gli avversari non erano il Brasile di Zico e Falcao, Pukki è un onesto centravanti di tanto cuore e discreta qualità, ma niente di spaventoso. Il ruolo del diccí (DC, per i fan di FIFA) è sempre insidioso e, si sa, c’è bisogno di collaborazione nel reparto e di meccanismi oliati alla perfezione. Acerbi dialoga benissimo con i compagni, Bonucci capitano in primis, entra in maniera pulita sul pallone, mura ogni conclusione e legge attentamente le azioni offensive. Che sia solo l’inizio di tante travagliate soddisfazioni per Francesco, ragazzo d’oro e professionista esemplare.



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