Intervenuto telefonicamente durante il Premio Colantuoni-De Rosa, a Lucca, Igli Tare si è concesso una lunga chiacchierata. Tanti gli argomenti toccati, a partire, ovviamente, dal calciomercato: “Dovremo essere bravi col nostro metodo di lavoro, cercare di mantenerci competitivi. Ogni anno le cose sono più difficili, basti vedere il mercato che stanno facendo le altre grandi squadre. Il nostro non sarà da poco, proveremo ad allestire una rosa molto competitiva per puntare ai vertici del campionato. Il nostro non è un mercato basato sull’autofinanziamento, abbiamo sempre operato con la logica di un progetto tecnico ben definito. Chi ha seguito negli anni la Lazio sa bene che abbiamo raggiunto risultati importanti in Italia e qualche volta anche in Europa. Il nostro bilancio è sano, non vedo perché dobbiamo cambiare questa gestione. Noi siamo come un diesel, all’inizio nessuno ci calcola, poi siamo bravi ad arrivare dove vogliamo. Non sta a me nascondermi: la Lazio è una realtà importante del calcio italiano, vogliamo lottare per la Champions League, non è un traguardo vietato per noi”. Poi su Milinkovic Savic: “Se resterà? Non è difficile rispondere a questa domanda: ha prolungato il contratto pochi mesi fa. Poi, nel mondo di oggi, se arrivano delle proposte indecenti, possono essere prese in considerazione, ma il giocatore e la società sono contenti di proseguire assieme”.

TARE, LE SIRENE MILANISTE – “Non penso che il rifiuto al Milan condizionerà la mia carriera – si legge su Calcioweb.eu -. Non c’erano le condizioni. Sono alla Lazio da 15 anni, rimanere stata una scelta d’amore. Sono stato onorato di aver ricevuto l’interessamento da parte di Boban e Maldini, ci stimavamo in campo da avversari e anche dopo da dirigenti. Ho avuto modo di parlare con entrambi ed ho capito che il Milan è la loro vita, me ne sono reso conto da come parlavano. Hanno accettato il mio no con grande rispetto, sapevano che per me sarebbe stato difficile compiere quel passo”. Su Simone Inzaghi: “Fa parte della storia della Lazio, non è stato una mia scoperta. Io ho avuto la fortuna di giocarci insieme e di sceglierlo come allenatore assieme al presidente Lotito. In lui abbiamo visto qualcosa di interessante: è stato bravo a dimostrare che ci avevamo visto giusto”. Infine, un commento sul Mondiale di calcio femminile: “Ho seguito con grande interesse il percorso della Nazionale femminile al Mondiale. Sono rimasto sorpreso dall’attaccamento dimostrato negli ultimi due anni. Le ragazze meritano un grande applauso. La Federcalcio ha il dovere di attuare un progetto importante di sviluppo del calcio femminile, che merita tutto il nostro interesse. Ma in Italia è ancora troppo sottovalutato”.



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